Rogo del Serra, ultimi testimoni Riflettori sulle auto di Franceschi

Ascoltati un maresciallo e il carrozziere. La sentenza ad anno nuovo

Si è chiusa la fase istruttoria. Processo per il rogo del Serra, ieri pomeriggio sono stati ascoltati gli ultimi due testimoni del pubblico ministero Flavia Alemi, introdotti con il supplemento di indagine. Sono stati sentiti il maresciallo Lupetti e il titolare dell’autocarrozzeria di Firenze. Al centro delle loro deposizioni, le auto dell’imputato, Giacomo Franceschi, e i vari spostamenti ricostruiti in quella sera dell’incendio che distrusse una grande fetta di bosco: la Panda celeste della madre, che a volte usava e che per l’accusa sarebbe servita a salire sul monte prima dello scoppio delle fiamme, e la sua Yaris. La Procura aveva riaperto l’istruttoria mettendo sul piatto una serie di nuovi elementi. Un veicolo - stessa marca e medesimo colore - è stato immortalato dalla videosorveglianza il 24 sera alle 19.50 di passaggio in via Roma.

Prossima udienza, il 13 gennaio per la requisitoria del pm, poi, il 27 toccherà alle numerose parti civili e alla difesa, sostenuta dall’avvocato Mario De Giorgio. La sentenza potrebbe arrivare in un’ulteriore udienza, visto che sono tutte state fissate nel pomeriggio. In parte dipenderà anche dalla situazione sanitaria anche se questo processo è andato avanti, pur a porte chiuse, durante le restrizioni primaverili. Il 38enne di Calci, ex volontario dell’antincendio, ha infatti ancora una misura, non può uscire dal Comune. E questo potrebbe far propendere il collegio che lo sta giudicando per una definizione del caso il più veloce possibile. Franceschi, quando è stato sentito in aula, a differenza di quanto detto durante l’interrogatorio ("ero totalmente confuso e nel panico"), ha riferito di essere rimasto in casa dopo il turno al Gva quella notte e di essere uscito solo più tardi.

A. C.