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Ripafratta, il futuro splendente della Rocca

Il borgo si candida per ricevere i fondi del Recovery Fund. Cecchelli: "Diventerà un polo culturale, didattico e di attrazione turistica"

di Gabriele Masiero

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Trasformare, anzi ricostruire la Rocca di Ripafratta per renderla un polo didattico, culturale e di attrazione turistica. E’ l’obiettivo con il quale il Comune di San Giuliano Terme si candida a intercettare i fondi del recovery fund per la rivitalizzazione di piccoli borghi: in palio ci sono 20 milioni di euro, ma la Toscana sceglierà uno solo progetto tra quelli inviati dai 42 comuni in lizza. "Il nostro progetto – osserva l’assessore alla progettazione e alla rigenerazione urbana, Matteo Cecchelli – prevede tre funzioni principali e caratterizzanti: la prima didattica e culturale, con la creazione di laboratori didattici, l’incentivazione di forme di apprendimento alternativo e di fruizione escursionistica; la seconda turistica, mirata a intercettare sia i flussi di visitatori interessati alle architetture militari storiche che il turismo locale (all’interno del complesso possono essere individuati percorsi guidati negli scavi archeologici, negli ambienti interni del castello e lungo i camminamenti); la terza incentrata sull’organizzazione di eventi perché gli ambienti interni infatti, debitamente organizzati, si prestano a ospitare concerti, rappresentazioni, esposizioni, convegni, conferenze, mostre, fiere e iniziative di vario genere, in parte da realizzarsi all’aperto e in parte al coperto in spazi di nuova realizzazione".

E’ un progetto molto ambizioso.

"L’idea di fondo è quella di dar vita nella Rocca a uno spazio multifunzionale, dinamico e flessibile, in cui si possano affiancare o sovrapporre iniziative di diverso tipo, garantendo la tutela del bene storico, la promozione turistica, culturale e ricreativa, alimentando ulteriormente, attraverso il recupero integrale di un monumento oggi in grave sofferenza, lo sviluppo economico del territorio".

Quante possibilità ci sono di intercettare i finanziamenti?

"Noi abbiamo presentato un progetto che ci convince molto, tuttavia abbiamo anche ricordato spesso il grande valore della Rocca di San Paolino a Ripafratta e il significato che ha per la nostra comunità e, più in generale, per l’area pisana. Portare avanti questi tentativi per il recupero del bene storico partecipando ai bandi di finanziamento del Pnrr è il primo, grande, risultato del suo passaggio al patrimonio pubblico del Comune, avvenuto ufficialmente l’anno scorso. Le progettazioni, le idee sono elementi imprescindibili per cercare di cogliere opportunità così importanti come questa. Noi lo abbiamo fatto, ma dietro c’è il lavoro di molti".

Dica.

"Un doveroso ringraziamento per il lavoro fatto finora va al Comitato Promotore per il recupero della Rocca di Ripafratta, rinnovato nell’autunno scorso ma che sta lavorando a questo tema da circa 5 anni. Ne fanno parte il presidente professor Marco Giorgio Bevilacqua, la professoressa Denise Ulivieri, entrambi in rappresentanza dell’università di Pisa, Baldassare Fronte e Luca Magnozzi dell’associazione Salviamo La Rocca e per il Comune io e l’ingegner Matteo Machiavelli. Collaboratori del comitato sono invece gli architetti Simone Rusci (Università di Pisa) e Monica Luperi (Comune) e Francesco Noferi (associazione Salviamo La Rocca). Università e e associazione Salviamo la Rocca insieme al Comune hanno costituito il comitato promotore con lo scopo di progettare il recupero e la successiva valorizzazione del monumento. La nostra idea è quella di rendere la fortezza un luogo di aggregazione che affondando le radici nel passato sia moderno, funzionale e sostenibile".