CARLO VENTURINI
Cronaca

Il paradosso dei precari: “Io in aula con mia nipote”

I corsi obbligatori voluti dalla riforma e gli insegnanti in attesa di un posto. “Due lauree ma dovrò sedermi accanto a chi ha dieci anni meno di me...”

Il consigliere comunale Luigi Sofia

Il consigliere comunale Luigi Sofia

Pisa, 11 maggio 2025 – “Ho 33 anni, da sei anni insegnante precario, due tesi di laurea un concorso superato. Ma ora torno tra i banchi di Unipi dove ci sarà mia nipote al secondo anno di lettere”. A parlare è Luigi Sofia consigliere comunale per Sinistra unita per Pisa che ha “pagato due mila euro per fare i corsi abilitanti obbligatori in base alla riforma. Corsi dove studierò le stesse materie su cui non solo mi ero laureato ma che sono stati oggetto del concorso da me già superato”. Sofia racconta un paradosso biografico che purtroppo coinvolgerà anche altri e cioè di tornare “a frequentare gli stessi spazi, aule, cortili, sale studi dove incontrerò mia nipote che ha più di dieci anni meno di me”.

Sempre il consigliere ed insegnante precario cerca di cogliere il romanticismo amaro della situazione. “Secondo voi un insegnante precario ultra trentenne ha le stesse ambizioni di uno studente che si affaccia all’università? Io ho gli stessi desideri di vita, le stesse ambizioni sulla mia vita futura di uno studente? A questo siamo stati ridotti noi precari costretti ad una sorta di limbo di eterna giovinezza che però non c’è più. A questi corsi parteciperanno persone dai 30 ai 50 anni e studieremo materie su cui non solo ci siamo laureati ma che erano già oggetto di concorso da noi superato”.

Il tutto per cosa? “Bella domanda. Il tutto per diventare insegnante di prima fascia. Cosa che, badate bene, non vuol sancire la fine della precarietà. Di base rimani precario ma sei di prima fascia”. Sofia si è fatto promotore di un movimento di insegnanti che versano nella sua stessa condizione se non peggio con manifestazioni a Roma sotto il Ministero. Da insegnante ha girato mezza Toscana, ogni volta senza sapere dove e per quanto tempo sarebbe stato in quella scuola. Ora ritorna a Pisa, nella sua facoltà, ritorna tra i banchi che lo hanno visto diciannovenne; un loop incredibile, un “ritorno al futuro“ come ci dice lo stesso Sofia che ogni dabato a partire dal 24 maggio torna a scuola da studente e non da insegnante. “L’Italia è già stata condannata dall Europa proprio sul precariato degli insegnanti. Si continua a far finta di nulla”.