FRANCESCO BONDIELLI
Cronaca

Referendum, comitato per il No: incontro con Saulle Panizza

Appuntamento per lunedì 17 ottobre alla stazione di San Giuliano Terme

Da sinistra: Tiziana Franceschi, Elisabetta Mazzarri, Rolando Vivaldi e Riccardo Cini

Pisa, 15 ottobre 2015 - Il referendum costituzionale del 4 dicembre è sempre più vicino, e fioccano i dibattiti. Anche a Pisa e in provincia, naturalmente. Il comitato Cittadini per il No – San Giuliano – Pisa organizza, per lunedì 17 ottobre alle 21, alla stazione di San Giuliano Terme, un incontro con Saulle Panizza, professore ordinario di diritto costituzionale dell’Università di Pisa. 

«Le ragioni del no, tu chiamala se vuoi revisione», il nome dell’incontro, vuole puntare sull’informazione completa che ogni cittadino deve effettuare per arrivare preparato all’appuntamento elettorale del 4 dicembre. 

«Sono troppe le semplificazioni propagandistiche – spiega il coordinatore Riccardo Cini – che in questi mesi stiamo sentendo dai sostenitori del ‘Sì’. Pur schierandoci per un deciso ‘No’, il nostro obiettivo principale è la consapevolezza dei cittadini. Il paese ha bisogno di interventi riformatori, ma siamo contrari nel merito a questa riforma sconclusionata. Perché non condividiamo la tesi che questa riforma è meglio di nessuna riforma.

Non dimentichiamo – proseguono – che queste modifiche costituzionali sono state approvate dalla maggioranza di un Parlamento illegittimamente eletto, che non ha coinvolto i cittadini, che punta solo, in combinazione con la legge elettorale, al rafforzamento del potere di chi dirige la maggioranza di governo, che riduce gli spazi di democrazia e non semplifica, ma al contrario complica, il procedimento di formazione delle leggi. C’è un pericolo di autoritarismo. La tanto millantata riduzione dei costi della politica inciderà per una parte infinitesimale. Rispetto ai 500 milioni di euro annunciato dal governo, la ragioneria generale dello Stato ne prevede tra i 40 e i 50 milioni. Se avessero davvero voluto ottenere risparmi concreti e strutturali, avrebbero dovuto cancellare le Regioni a statuto speciale. 

Le regole del gioco non si cambiano a maggioranza e la Costituzione non può essere una faccenda governativa dove le opposizioni vengono mortificate a unico vantaggio della maggioranza. Invitiamo, pertanto, tutta la cittadinanza a partecipare».