
Sarebbe caduto da solo, probabilmente in stato di alterazione dovuto ai fumi dell’alcol, il giovane tunisino di 23 anni trovato...
Sarebbe caduto da solo, probabilmente in stato di alterazione dovuto ai fumi dell’alcol, il giovane tunisino di 23 anni trovato morto nella mattina di sabato 31 maggio, intorno alle 6, sulla banchina del Lungarno Mediceo, all’altezza di piazza Cairoli, nel pieno centro di Pisa. A chiarire le circostanze dell’accaduto, secondo quanto appreso, sono le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza della zona, che avrebbero inquadrato il giovane nell’attimo in cui è precipitato nel vuoto.
Secondo fonti investigative, le riprese non lascerebbero spazio a dubbi o interpretazioni: il ragazzo sarebbe caduto dalle spallette del lungarno attorno alle 3 di notte, e in quel momento si trovava da solo. Nessuna presenza accanto a lui, nessun segno di colluttazione: tutto farebbe pensare a una caduta accidentale.
A fare la tragica scoperta, alcune ore dopo, è stato un operatore ecologico impegnato nelle operazioni di pulizia, sceso lungo la discesa dello Scalo Roncioni per rimuovere i residui della movida — vetri rotti, lattine, bottiglie e altri rifiuti. L’uomo ha trovato il corpo senza vita, riverso a terra con evidenti traumi al volto e alla testa. Il 23enne, senza fissa dimora e con alcuni precedenti, sarebbe deceduto sul colpo, subito dopo l’impatto.
Indagano i carabinieri, intervenuti sul posto nella prima mattinata di sabato. Va ricordato che lungo le spallette dell’Arno, in particolare nel tratto centrale della città, è da anni vietato sia camminare che sedersi. Il divieto è segnalato con numerosi cartelli in lingua italiana e inglese, posizionati in più punti del percorso pedonale vicino al fiume.
EMDP