ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

Reddito di cittadinanza a Pisa, stop per oltre 500 famiglie: "Così ci tolgono la dignità"

Presidio del sindacato Usb davanti alla sede dell’Inps contro il provvedimento. Gli ex percettori: "E’ una guerra ai poveri e ai lavoratori a basso reddito"

Il presidio

Il presidio

Pisa, 3 agosto 2023 – Sono 515 le famiglie a Pisa che in questi giorni hanno ricevuto l’sms che le avverte della sospensione del reddito di cittadinanza a partire da agosto 2023. Su un totale di oltre 169mila messaggi inviati in tutta in Italia, secondo i dati che ci ha fornito l’Inps, in Toscana sono in tutto 4094 i nuclei familiari che non riceveranno più l’assegno, ovvero il 2,5%. "Il reddito mi aiutava a pagare l’affitto e le bollette, mica ci andavo in vacanza – racconta Marrica D’Andrea, 50 anni, dal presidio del sindacato Usb di ieri mattina davanti alla sede dell’Inps -. Mi hanno tolto la dignità, anche io sono madre, cristiana e italiana eppure mi hanno lasciato sola".

L’unione sindacale di base ieri mattina ha convocato un presidio per contestare gli ultimi provvedimenti del Governo sul reddito di cittadinanza. "Giù le armi, su il reddito" è lo slogan esposto da alcune decine di persone che hanno manifestato in modo pacifico davanti agli uffici dell’istituto previdenziale. "Siamo il Paese in cui i salari sono talmente bassi da aver bisogno di essere integrati dal reddito di cittadinanza per raggiungere la soglia minima di dignità – denuncia Cinzia Della Porta dell’Usb di Pisa -. Oggi toglierlo significa dichiarare cinicamente guerra ai poveri e ai lavoratori a basso reddito". Al presidio erano presenti anche alcuni percettori del reddito che hanno già ricevuto il fatidico sms: "Ho ricevuto la comunicazione il 27 luglio, non mi aspettavo lo stop in piena estate, quando tutti sono in ferie e trovare lavoro è ancora più difficile – spiega Ilaria, 40 anni -. Ho perso il lavoro nel 2018, da allora ho trovato solo lavori saltuari, il reddito mi serviva come integrazione al salario e mi dava quel minimo di sicurezza per non finire in mezzo ad una strada".

A giugno, secondo i dati dell’Osservatorio dell’Inps, in provincia di Pisa sono più di 3 mila i nuclei familiari che hanno preso il sussidio statale, questo significa che ad agosto almeno il 15% non riceverà più l’assegno. Tra loro anche Edit, di origini ungheresi, che da agosto non potrà più accedere al sussidio perché considerata occupabile: "Sono in Italia da 30 anni, lavoro ogni tanto con le traduzioni, ma non mi basta per mantenermi, vado in giro a portare curriculum, ma cercano solamente persone giovani". A denunciare lo scaricabarile, la gestione di chi rimane fuori dai sussidi statali infatti passerà ai comuni, è anche il consigliere comunale Ciccio Auletta: "Presenteremo una interpellanza per avere risposte chiare rispetto a quali misure concrete il Comune di Pisa pensa di introdurre, a partire dalla dotazione e dalla organizzazione dei servizi sociali".