REDAZIONE PISA

Rapina alla tabaccheria: "Io ero casa, non c’entro". Sotto la lente il cellulare

La fidanzata accusata di essere stata complice e palo si difende davanti al giudice. L’assalto lo scorso 18 settembre ai danni della rivendita "Petrone" a Titignano.

Rapina alla tabaccheria: "Io ero casa, non c’entro". Sotto la lente il cellulare

di Carlo Baroni

PISA

"Con la rapina non c’entro, non c’ero e non ho fatto il palo", ha detto nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip la 37enne – V.P. le sue iniziali – accusata di essere stata la complice di Davide Barontini all’esito delle indagini dei carabinieri di Pontedera, coordinasti dal pm Porpora. Barontini, 30 anni, è accusato di essere stato colui che scatenò attimi di terrore alla tabaccheria Petrone di Cascina, a Titignano, portando via circa 3mila euro, tra contante e "gratta e vinci". Era il 18 settembre scorso quando il gestore del negozio veniva assalito da un uomo col volto coperto da maschera in plastica tipo "halloween", guanti rosa, armato di un lungo coltello con lama in ceramica: al termine di una breve colluttazione il negoziante rimase ferito lievemente con un taglio alla spalla.

Fu una rapina lampo, tutto in due minuti (come immortalato dalle immagini della videosorveglianza interna): il rapinatore poi scappò e raggiunse un mezzo che lo aspettava col motore già acceso e condotto da un palo che, gli inquirenti, ritengono essere stata la compagna. Ma lei, sentita ieri – assistita dall’avvocato Luca Poldaretti – ha sottolineato la sua estraneità al fatto. Di lei non ci sono immagini della telecamere che la collocano sul posto. "Ero casa quando è successo", ha detto la donna. Il giudice ha disposto che vengano fatti accertamenti sul telefonino della 37enne che, scandagliandone il gps in Google maps, potrebbe confermare la versione resa facendola uscire dalle indagini. E questi accertamenti inizieranno nei prossimi giorni. Tant’è che all’esito dell’udienza il giudice ha disposto per lei – che si trovava ai domiciliari – la misura meno afflittiva dell’obbligo di dimora.

Resta invece in misura cautelare in carcere Davide Barontini che, nell’interrogatorio, ha fornito, si apprende, diverse versioni, pare ammettendo e ritrattando allo stesso tempo la sue eventuali responsabilità nel fatto. Dagli interrogatori, si apprende, sarebbe emerso poi il nome di un soggetto che potrebbe essere stato colui che conduceva la macchina sulla quale il rapinatore fuggì. Aspetto che sarà messo sotto la lente dagli inquirenti.