Le associazioni ambientaliste si sono schierate compatte contro i tagli che stanno avvenendo sul litorale pisano, effettuati diversamente da quanto concordato. Amici della Terra Versilia, Comitato difesa degli alberi Pisa, Italia nostra sezione di Pisa, La città ecologica e Wwf Alta Toscana hanno infatti espresso perplessità e disappunto sul disboscamento in corso sul lungomare. In occasione dell’incontro di luglio, dicono, "ci fu spiegata la necessità del diradamento di una particella di pino marittimo giovane, che da oltre 12 anni non veniva sottoposta ad alcun intervento colturale: le piante, ormai troppo fitte, dovevano essere sfoltite, per limitare l’infestazione del noto parassita cocciniglia (Matsucoccus feytaudi), e quelle attaccate ‘devono essere bruciate o eliminate con metodi ecocompatibili individuati dai servizi fitosanitari regionali’. Le associazioni accusano, "contrariamente a quando concordato con i tecnici di Regione, Comune e Parco, sul diradamento manuale" che sono stati effettuati "tagli a raso con mezzi meccanici per l’esbosco". Un metodo che "provoca l’impoverimento del suolo per erosione e il brusco cambiamento delle condizioni microclimatiche, impedendo l’avvio di quei processi che dovrebbero gradualmente trasformare l’attuale pineta in lecceta, obiettivo che sembrava condiviso da tutti i partecipanti". Inoltre, i tagli così drastici sono sconsigliabili perché non limitano la diffusione della ‘cocciniglia tartaruga’, parassita del pino domestico e non solo. "Una situazione - continuano gli ambientalisti - resa ancora più precaria dalle fasce parafuoco previste a ridosso dei centri abitati del litorale e dei campeggi. Sull’efficacia di questo tipo di prevenzione già esistevano dubbi nei manuali forestali degli anni ‘50. In questi testi si sosteneva che ‘il pericolo incendi viene attenuato facendo ricorso ad appropriati mezzi di segnalazione e spegnimento del fuoco’: mezzi che in questi anni hanno dato ottimi risultati". Basti dire che nel 2023 la Regione è stata la quintultima nella graduatoria degli incendi a livello nazionale, classificandosi tra le regioni virtuose.
La richiesta delle associazioni ambientaliste a Regione, Comune e Parco è di investire "tempo e denaro nel ripristino delle vie d’accesso antincendio già presenti nella tenuta di Tombolo e nel potenziamento delle squadre antincendio". È poi importante incrementare "sorveglianza, informazione e responsabilizzazione dei residenti, dei bagnanti e dei turisti". Ricordando che il taglio a raso, eliminando anche la vegetazione autoctona, "nuoce a due valori imprescindibili in un Parco Naturale: biodiversità di flora e fauna e paesaggio costiero che caratterizza i centri abitati del litorale".