Pulcino d’argento: a Cascina sfilano i big

Premiato l’arbitro Doveri e il fischietto Marcerano. Un riconoscimento anche al nerazzurro Beruatto: "Ci rialzeremo subito"

Atmosfera delle grandi occasioni per l’edizione numero 47 del premio "Pulcino d’argento" da piazza dei Caduti a Cascina. A vincere il riconoscimento principale è stato l’arbitro internazionale Daniele Doveri, a cui è andato l’omonimo premio che dà il nome alla serata, per una vita nel calcio. Solitamente gli arbitri non parlano spesso in pubblico, di conseguenza serate come quelle di Cascina rappresentano quasi un unicum nelle premiazioni sportive. "Giocare aiuta a fare l’arbitro - ha dichiarato Doveri, premiato lunedì sera di fronte a centinaia di persone -. Da ragazzo facevo il terzino sinistro tra i dilettanti. Come arbitri studiamo molto i movimenti delle squadre, le evoluzioni delle tattiche di gioco e dobbiamo sempre essere un passo avanti a quello che avverrà". Doveri si è soffermato anche sul discusso tema del Var: "La scuola di varristi in Italia già c’è, ma dobbiamo pensare che lo strumento è ancora progetto sperimentale - spiega Doveri -. Quest’anno è il quinto in Italia e siamo stati la prima nazione ad abbracciarlo".

Doveri infine lancia anche una proposta: "Il tempo effettivo potrebbe essere una evoluzione da sperimentare per risolvere alcuni aspetti ostruzionistici nel calcio". Assieme a Doveri è stato premiato anche Matteo Marcenaro, come miglior arbitro esordiente in Serie A, a cui è andato il ‘Fischietto d’argento’. "Diventerà molto più forte di me", ha concluso Doveri, in una vera e propria investitura. Il premio "Simone Redini", giunto alla 21ª edizione, è stato assegnato al giocatore del Pisa Pietro Beruatto, che ha anche lanciato un messaggio ai tifosi nerazzurri presenti a Cascina: "Abbiate fede, ci risolleveremo", commentando il momento di crisi della squadra.

Per la seconda volta è stato assegnato un premio alla memoria di ’Franco Paternesi’, ex direttore e presidente del Cascina Calcio, consegnato a Stefano Tognozzi, oggi osservatore della Juventus: "Franco è stato per me come un fratello maggiore - ha ricordato Tognozzi -. Abbiamo condiviso tanto insieme per anni. È un onore avere ricevuto questo premio". C’è spazio anche per il ricordo dell’esperienza russa, ai tempi in cui Tognozzi ha svolto lavoro di talent scout per lo Zenit San Pietroburgo tra il 2011 e 2014: "La mentalità calcistica è profondamente diversa ad Est. In Russia si parla solo russo, avevamo bisogno costantemente dell’interprete".

Tra i premiati della serata anche il Pisa Beach Soccer, con la squadra che ha ricevuto il riconoscimento "Cascina nello sport", mentre il presidente Alessandro Donati il premio "Romeo Anconetani", per la vittoria del secondo scudetto consecutivo. Un riconoscimento anche per Andrea Principi, campione del mondo Kitesurf, e Filippo Terreni, autore dell’impresa che lo ha portato a percorrere 5600 chilometri in bicicletta fino a Capo Nord.

Michele Bufalino