"Ci vogliono degli spunzoni con punte arrotondate come sulle mura di Gubbio, segnaletica più grande e chiara, e molte più multe dissuasive". A dirlo è Niko Pasculli del coordinamento dei comitati dei cittadini residenti e del comitato di Porta Fiorenina dopo l’ennesima caduta delle spallette con grave conseguenze alla malcapitata persona che questa volta è una turista inglese di 32 anni ancora ricoverata in gravi condizioni di salute. "Si deve fare prevenzione e la s può fare prendendo di esempio città come Gubbio e Perugia. Lì hanno il problema delle mura. Nelle zone più alte ed esposte hanno messo dissuasori, o respingenti o spunzoni con punte arrotondate. Lì non si cammina e nemmeno ci si siede": dice Pasculli che riprende, dicendo: "Quei dissuasori, nel caso dei lungarni dovrebbero essere facilmente smontabili e rimovibili nel caso si debbano montare le paratine quando ci sono gli allarmi per l’esondazione dell’Arno". Quello delle barriere fisiche è stato un progetto di oltre dieci anni fa, quando, sempre pee evitare le cadute, si propose di mettere delle reti; opzione bocciata dalla Sovrintendenza perché danneggiava il decoro architettonico dei lungarni. Altra soluzione percorribile per Pasculli sarebbe quella di una cartellonistica più chiara. "I segnali e le placche informative ci sono e sono bilingue. Secondo noi però sono piccole e poco visibili nelle ore notturne. Possono essere studiati dei segnali più grandi da mettere almeno nelle zone più pericolose". Negli attuali segnali di pericolo, si legge che il salire sulle spallette comporta la sanzione di 500 euro. "Ecco. La normativa c’è. Va applicata. Quando nel week end passa la pattuglia della municipale, è bene che si facciano le sanzioni. Ne bastano due o tre. Sicuramente pe un po’ nessuno ci salirà. E di pattuglie ne passano in continuo sui lungarni". Pasculli poi analizza l’ultimo fatto di cronaca dal punto di vista sociale. "I turisti quando arrivano qui si adattano subito a quella che è l’atmosfera e cioè allo sballo pisano, musica, alcol a volontà e droghe varie. Si adattano subito. Non si può rischiare la vita per una sbornia. Ed in questo i commercianti devono smettere di "tirare l’alcol al proprio mulino. Se una persona è già alterata, asta, basta altro alcol" . "Sotto le spallette del lungarno Pacinotti e Mediceo, la mattina c’è un tappeto di bottiglie rotte – conclude – . Non si devono più dare alcolici nel vetro. E si rischia di aggiungere danno a danno. Se una persona finisce di sotto dalle spallette, rischia di atterrare anche su cocci di vetro". Dai comitati infine, chiosano: "Speriamo che si torni nelle scuole a fare prevenzione contro l’abuso di alcol".
Carlo Venturini