
Il dottor Gianmarco Marinai (Foto Paolo Lazzeroni-Siena)
PISA
"Serve sinergia per affrontare le nuove sfide. Non guardiamo solo al nostro orticello ma cerchiamo di aprirci. Intanto la porta del mio ufficio lo sarà sempre per gli addetti ai lavori e per tutti coloro che, magari, vogliono suggerire migliorie del servizio. Punteremo a renderlo più funzionale e moderno. La velocità è poi essenziale. Lavoriamo allora tutti insieme. Rimbocchiamoci le maniche". Parole che tracciano il ’programma’ del nuovo presidente del tribunale di Siena Gianmarco Marinai, 54 anni, pisano di Ponsacco, dove vivono ancora i familiari, che dal luglio 2018 al 14 maggio scorso è stato, tra l’altro, prima presidente della sezione penale e poi di quella civile del tribunale di Livorno. Ex allievo del liceo Classico Andrea da Pontedera, laureato con massimo dei voti e la lode in Giurisprudenza all’Università di Pisa, ha proseguito gli studi alla Scuola Sant’Anna ed ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in diritto commerciale presso l’Università di Catania nel 1999. È magistrato dal 1998 e fino al 2008 ha ricoperto vari incarichi presso il tribunale di Venezia. È stato membro del Consiglio giudiziario, referente informatico distrettuale per il settore civile e giudice tributario presso la Corte di Giustizia Tributaria della Toscana. Non solo magistrato, ma anche studioso e relatore, Marinai ha partecipato a diversi gruppi di lavoro del Ministero della Giustizia, specializzandosi in organizzazione giudiziaria, processo telematico e strategie di riduzione dell’arretratAccolto dall’applauso dei magistrati senesi, di tutte le autorità, dal prefetto ai vertici delle forze di polizia, riuniti nell’aula al terzo piano del tribunale per il suo insediamento. "Un grandissimo onore e una responsabilità. Sento il peso dell’incarico ma sono conscio del lavoro che ci attende. Le sfide sono tante, dalla digitalizzazione al processo telematico sia civile che penale, l’enorme problema della carenza di personale amministrativo. Una situazione difficile. Dobbiamo porci rispetto ad esse – ribadisce Marinai – con l’atteggiamento di chi intende trovare soluzioni, pur nelle ristrettezze, affinché il servizio giustizia sia vicino al cittadino. Il lavoro dei magistrati – ha detto - è di applicazione delle norme, mai solo astratta e formale". "Sono sempre venuto volentieri in queste campagne meravigliose – ha detto ai senesi – anche se il mondo muta, non solo nelle grandi città e in porti come quello di Livorno. Accade anche nei piccoli centri, nelle campagne. Bisogna non avere paura, però, del cambiamento ponendoci di fronte alle nuove realtà con la mente aperta sapendo che non si affrontano problemi nuovi con schemi vecchi". Approfondisce cosa vuol dire il suo ’rimbocchiamoci le maniche". "I risultati nel mondo della giustizia - ha ossevato – vista anche la scarsità di mezzi, si possono raggiungere solo se coinvolgiamo fattivamente magistrati, avvocati, la procura ma anche personale amministrativo, forze dell’ordine e istituzioni locali che dovranno avere un ruolo centrale nello sviluppo di eventuali progetti migliorativi del servizio giustizia".