REDAZIONE PISA

Pisa omaggia il maresciallo De Luca

A Palazzo Gambacorti la cerimonia con il carabinbiere del Nucleo investigativo che ha risolto casi celebri

La riconoscenza della cittadinanza pisana per la lunga opera di investigatore prestata dal maresciallo maggiore dei carabinieri (carica speciale) Mario De Luca è stato espressa ieri nella Sala delle Baleari con la consegna di una targa d’onore da parte del sindaco Michele Conti. Alla cerimonia sono intervenuti i consiglieri comunali Lazzeri, Cognetti, Buscemi e Nerini oltre a una folta rappresentanza di carabinieri in congedo. Presente anche il sottufficiale che, all’epoca, fu il più stretto collaboratore del maresciallo De Luca, l’allora brigadiere Antonio Caffici. Dal 1968 al 2000 Mario De Luca ricoprì incarichi diversi ma a partire dal 1971 comandò il nucleo investigativo dei carabinieri, un ruolo nel quale emersero la sua grande intuizione nella soluzione di casi spesso molto complicati alcuni dei quali sono stati ricordati prima della consegna della targa: quello dei due fidanzati uccisi nella pineta di Tombolo (dicembre 1970), il delitto della maschera del cinema ‘Ariston’ Idrico Bonistalli (agosto 1974), le 24 rapine compiute da una banda di nomadi ai clienti dei ristoranti della provincia (settembre 1985). Due i casi più clamorosi che il maresciallo De Luca risolse. Il cosiddetto "delitto dell’Archetto" aveva visto la morte del titolare della trattoria di via La Nunziatia, Luciano Serragli. Quattro mesi le indagini, condotte dal 4 febbraio al 23 maggio 1971, si conclusero con l’arresto e la condanna di due camerieri dell’Archetto legati ai movimenti dell’extrasinistra. Infine, il clamoroso episodio dei 27 cavalli avvelenati nelle scuderie di Barbaricina dal 14 luglio al 4 novembre del 1985.

Questo evento criminoso, al quale dette grande risalto la stampa di tutto il mondo, portò, dopo due mesi di indagini, all’arresto e poi alla condanna di un artiere ippico e di due noti medici pisani, padre e figlio. Il maresciallo De Luca ebbe anche parte attiva in indagini su casi di portata nazionale come i rapimenti di Ermanno Lavorini (31 gennaio 1968), del generale americano James Lee Dozier, del giovane Augusto De Megni (3 ottobre 1990). Dopo l’illustrazione della carriera investigativa del premiato e l’intervento dei consiglieri Marcello Lazzeri e Paolo Cognetti, ha preso brevemente la parola il sindaco Michele Conti che ha confessato la sua forte emozione nel consegnare questo riconoscimento a "un personaggio che svolse un ruolo tanto importante nella vita della città in anni di forte turbolenza". Dopo la consegna della targa lo stesso maresciallo De Luca, nel ringraziare, ha dichiarato fra l’altro: "Questo è un grande giorno nella mia vita" sottolineando subito dopo: "Credo di aver sempre lavorato per il bene della comunità pisana". E in realtà, aggiungiamo noi, mai premio fu più meritato.

Renzo Castelli