
L'impianto di fitotrattamento
Pisa, 6 novembre 2014 - Una sperimentazione che è già un brevetto tutto pisano. nato dalla sinergia tra Cnr e Acque spa. Sarà presentata in questi giorni nell'ambito della fiera Ecomondo dalla dottoressa Grazia Masciandaro, primo ricercatore presso l’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi del Cnr di Pisa. A lei spetterà il compito di divulgare i risultati della sperimentazione riguardante la fitostabilizzazione dei fanghi di depurazione biologica.
Il processo di fitostabilizzazione per il trattamento dei fanghi si pone gli obiettivi di ridurre notevolmente il volume di fango, di ottenere un materiale stabilizzato per la preparazione di compost di qualità, e di rappresentare una soluzione economicamente ed ecologicamente vantaggiosa, in quanto permette di chiudere il ciclo dei fanghi direttamente all’impianto di depurazione. I fanghi, infatti, sono trattati all’interno dell’impianto di depurazione, in modo continuativo per un periodo di circa 10 anni, senza il consumo di energia elettrica e fossile. Il processo consiste nella riduzione del volume e nella stabilizzazione dei fanghi biologici in vasche riempite con ghiaia ed esemplari di cannuccia di palude.
Le piante, oltre a partecipare attivamente alla disidratazione dei fanghi, stabiliscono le condizioni favorevoli allo svolgimento di un complesso di processi che hanno come risultato la progressiva mineralizzazione della frazione organica e la formazione di un nucleo stabile di sostanza umica. Inoltre, l’azione sinergica tra piante, energia solare e microrganismi naturalmente presenti nel fango, permette di abbattere notevolmente il contenuto di sostanze tossiche, che altrimenti potrebbero persistere nell’ambiente.
In seguito alla collaborazione tra Acque spa ed il gruppo di ricerca costituito da Brunello Ceccanti, Cristina Macci, Serena Doni, Eleonora Peruzzi, e coordinato da Grazia Masciandaro, questa tecnologia è stata sviluppata e testata su vari impianti di depurazione su tutto il territorio toscano, a partire dal 2004, con risultati ottimali in termini di riduzione dei volumi, stabilizzazione della sostanza organica dei fanghi, ed abbattimento di sostanze tossiche per l’uomo e per l’ambiente.
Inoltre, durante la 18° edizione della fiera, il gruppo di ricerca Cnr-Ise divulgherà i risultati di due progetti europei Life, di cui è coordinatore. Uno dei progetti riguarda interventi di recupero agronomico e produttivo dei suoli degradati, attraverso il monitoraggio sistematico di alcuni parametri “sensibili”, biomarcatori dei processi di recupero della funzionalità biologica ed ecologica dei terreni. Il progetto ha la durata di 27 mesi (1 gennaio 2013- 31 marzo 2015) e ha ricevuto un finanziamento totale dalla Comunità Europea di € 1.238.342 Partecipano al progetto l'Azienda Pantanello dell'ALSIA di Metaponto (Basilicata), il Centro di Edafologia y Biologia Aplicada del Segura di Murcia, Spagna; l'Azienda Abonos Orgánicos Pedrín di Murcia e AMEK S.c.r.l. di Ferrara.
L'altro progetto riguarda la decontaminazione di sedimenti di dragaggio mediante un approccio innovativo ed integrato ed il loro riutilizzo in campo agronomico e ambientale. Il progetto ha la durata di 30 mesi (1 ottobre 2013- 31 marzo 2016) e ha ricevuto un finanziamento totale dalla Comunità Europea di 1.655.370,00€. Partecipano al progetto la società Navicelli S.p.a. di Pisa, il Centro di Ricerca Scientifico Spagnolo, Dipartimento di Edafologia y Biologia Aplicada del Segura di Murcia; l'Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze; il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali, del Suolo e dell'Ambiente Agroforestale dell'Università di Firenze (UNIFI); il Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università di Pisa.