Chiara Prosperini
Cronaca

Una vita per la musica

L'impegno e l'esempio di Brunetta Ulivieri Carmignani

Brunetta Ulivieri Carmignani

Pisa, 9 febbraio 2015- La musica al femminile, a Pisa, è il coro Johann Sebastian Bach. 16 voci allenate, dirette e motivate dall'inesauribile energia di una donna che ha dedicato alla musica la propria vita: Brunetta Ulivieri Carmignani. Il 2014 è stato un anno veramente importante per il coro Bach. Un anno denso di concerti, per le Istituzioni (Comune di Pisa, Università, Ministero dei beni culturali), in beneficenza (Associazione Senologica e Ordine di Malta - Ketuko onlus), tutti impostati secondo il format di cui il coro Bach vuole farsi portavoce, affiancare all'esibizione musicale la fruizione di un bene culturale cittadino. Ogni concerto una location diversa, sempre un edificio storico (dalla Certosa, al bastione Sangallo, alle chiese, ai palazzi importanti); sempre presenti, accanto alla musica, le note didattiche, per guidare il pubblico all'ascolto, e le note storiche, per illustrare gli spazi in cui il pubblico può riconoscere le proprie radici, per una crescita culturale che si traduca in una città più amata e tutelata, da tutti. A poche settimane da un compleanno importante (80 anni), un po' affaticata dall' intenso anno di attività coristica, la signora Carmignani ("nessuna signora, io sono Brunetta, per tutti", precisa) è orgogliosa del contributo culturale che il suo coro porta alla città di Pisa, e non sembra voler tirare i remi in barca.

"Sono un po' stanca, è vero, ma voglio proseguire nel condividere l'amore per la musica con tutti, col pubblico, con le persone con cui vengo a contatto, con le mie ragazze. Le voglio portare più in alto possibile, queste ragazze. Mi fanno arrabbiare quando s'impegnano poco, perché sono brave, quasi al livello di professioniste, e si meritano di crescere. Le sto allenando per 2 concorsi, e dopo l'argento di 2 anni fa vogliamo portare a casa l'oro". E' la promessa che il coro ha fatto personalmente al Sindaco, Marco Filippeschi, il 3 dicembre scorso al concerto al bastione Sangallo, rassicurandolo di poter essere orgoglioso di questa realtà pisana. I cori femminili a cappella sono piuttosto rari, e hanno purtroppo un repertorio limitato; il numero ridotto di coriste (per scelta della direzione) rende ogni voce essenziale e comporta un'assiduità assoluta nella presenza alle prove e nello studio a casa. "Questo coro è conosciuto anche fuori provincia per la vocalità molto particolare e molto curata, su cui lavoro duramente", ci racconta Brunetta. "Applico una tecnica di preparazione vocale di origine americana, su cui mi sono specializzata a Fiesole nel 1981, col maestro Walter Blazer. Durante il canto è richiesto il controllo della laringe, della posizione della lingua, del palato molle, del mento, del collo, e, ovviamente, del respiro: per questo il pubblico le bocche risultano aperte in modo strano, a volte grottesco. Così si ottengono i suoni migliori, si arriva alla fine del concerto in forma, e si riesce a cantare il gregoriano, molto difficile e di rara esecuzione perché richiede un affiatamento assoluto tra le voci." E' con piglio deciso che Brunetta puntualizza come l'armonia tra le voci e le sezioni (2 di soprani e 2 di contralti) debba essere curata ad ogni prova. "Basta che manchino 2 voci e l'armonia generale cambia; le ragazze mi vedono infuriata se 'calano', ho un orecchio implacabile, quando avverto anche una minima dissonanza le fulmino con lo sguardo, persino durante i concerti! Ci tengo a curare anche il volume, con i 'pianissimo' ottengo un sussurro, con i 'fortissimo'.... le proteste del vicinato, quando le finestre sono aperte....". Brunetta è orgogliosa di aver preparato vocalmente diversi cori cittadini, tra cui la corale V. Galilei della Scuola Normale e la cappella dell'Opera del Duomo, prima di dedicarsi esclusivamente ad un suo coro, voluto dalle ragazze stesse.

E' grazie a lei che quei cori hanno potuto esibirsi in opere mai più eseguite, come la corale 178 di Bach, a cui è molto affezionata. "Bach è di difficile esecuzione, occorre uno specifico allenamento vocale", spiega, confidandoci che le piacerebbe riproporre quella perla musicale, sebbene sia una fatica immane organizzare coro e orchestra. Da ex insegnante di musica ripensa spesso all'esperienza presso la scuola media Carducci, e agli studenti che sono passati dalle sue mani. Sa di avere dato tanto, di avere avvicinato alla musica tanti ragazzi, grazie anche al coro scolastico Hermes Cantori, da lei diretto. Molti sono diventati musicisti, cantanti, direttori di cori. Alcuni le sono rimasti accanto, come alcune coriste del coro Bach, ex scolare, che la seguono da oltre 20 anni, e devono solo a lei la propria voce e i livelli raggiunti. "Ho molto amore per le mie bimbe, e sono ricambiata, anche se non sono mancati episodi che mi hanno fatto soffrire; le faccio ridere tanto, alle prove, e quando cantano alla perfezione mando loro i baci, anche durante i concerti. Per questo – ma non solo - il pubblico in certi momenti le vede sorridere, apparentemente senza motivo.... Il sorriso di chi canta può derivare da molte cose, principalmente dalla gioia che genera l'armonia musicale; ma per il coro Bach è anche sorriso di soddisfazione. Il 2014 è stato un anno di transizione, con un importante ricambio nelle voci, e il livello della vocalità non ne ha risentito". Brunetta la rossa è una donna che sprigiona contentezza ed energia dagli occhi, la sua vitalità ci suggerisce che la musica può essere un buon antidoto contro l'accanimento del Tempo. E il suo seminare, in 50 anni, il suo spirito nel 'fare gruppo', ci mostra soprattutto che la musica crea armonia, e l'armonia fa la grandezza della musica. Buoni propositi per il 2015? "Col vento in poppa! Non saranno i miei 80 anni a fermarmi, ho ancora tanto da dare, a tutti... " e ci congeda, scusandosi, perché deve studiare un nuovo brano, e con l'attività di nonna il tempo libero è davvero poco.

Caterina Puccini