REDAZIONE PISA

Pintus, Sarteschi, Muratorio: le radici di un’eccellenza

Il direttore: "Ognuno ha dato un contributo determinante. Fondamentale lo scambio con altre discipline, che qui è straordinario"

In origine furono i professori Giuseppe Pintus e Pietro Sarteschi. "Era ancora l’epoca in cui psichiatria e neurologia, che solo dagli anni ‘70 sono state separate, venivano considerate un’unica specializzazione, ma entrambi sono stati anche illustri neurologi e le radici della scuola pisana affondano lì" racconta il professor Siciliano. Poi è stata la volta del professor Alberto Muratorio, uno dei più illustri rappresentanti della scuola genovese, diventato il primo direttore dell’Unità operativa di Neurologia dell’Ospedale di Pisa. Quindi Luigi Murri, Ubaldo Bonuccelli e, oggi, Gabriele Siciliano. La storia racconta ed è legata alle persone che l’hanno fatta: dunque per comprendere il livello d’eccellenza dalla neurologia pisana è doveroso rivolgersi al passato. "Ognuno di loro ha dato un contributo determinante – ricorda Siciliano -: basti pensare al lavoro straordinario di Murri nella terapia del sonno e nello studio dall’epilessia e alle strade che ha aperto Bonuccelli per la cura del morbo di Parkinson". Ma la neurologia pisana è stata, e rimane, anche il crocevia e il punto di incontro e confronto con specializzazioni diverse: "Ovunque, lo scambio con le altre discipline è fondamentale per lo sviluppo dell’area neurologica, ma a Pisa lo è stato in modo particolare – continua il direttore dell’Uo di neurologia dell’Azienda ospedaliera pisana-: al riguardo è doveroso ricordare almeno il contributo straordinario che è arrivato da Giuseppe Moruzzi, neurofisiologo di fama mondiale che ha davvero segnato un’epoca con i suoi studi sui centri del sonno". E’ così che funziona anche oggi. "Forse in modo ancora più accentuato rispetto al passato - sorride il professor Siciliano- perché il livello di eccellenza e specializzazione raggiunto è tale che il gioco di squadra diventa fondamentale: per questo oggi non sarebbe corretto associare un così poderoso e complesso lavoro al nome di un studioso". Sarà anche vero, ma di sicuro anche la "gestione Siciliano" ha già lasciato il segno: è a lui, infatti, che si deve lo sviluppo di molte nuove terapie in materia di malattie neuromuscolari, a cominciare dalla distrofia e dalla Sla. Basti pensare alla diagnosi precoce genetica delle malattie rare e alla scoperta della profilina, la proteina che regola il prolungamento nervoso delle cellule la cui carenza sembra essere fra le cause della sclerosi laterale amiotrofica.

Francesco Paletti