
Piero da Santa Maria a Monte fu uno dei capomastri del cantiere per la realizzazione della cupola del Brunelleschi. Era il 1420, anno in cui fu posata la prima pietra di una delle opere rinascimentali più imponenti e belle. La scoperta sul muratore Piero è stata fatta da Renato Colombai, appassionato di storia e ricerca e grande amante del suo paese. "Sotto il cielo del Brunelleschi: 600 anni di splendore" è stato il titolo della prima conferenza organizzata sulla Rocca – "il cuore del nostro paese, qui ha avuto inizio la comunità di Santa Maria a Monte", ha detto la sindaca Ilaria Parrella – dopo le restrizioni per la pandemia. "Una storia che testimonia come nelle grandi cose possiamo trovarci qualcosa di nostro", ha aggiunto la sindaca. "Che c’entra Santa Maria a Monte in questo sistema di argani e contrappesi della cupola del Brunelleschi? – ha concluso il dottor Colombai – C’entra per la sua fiorentinità". Piero fu scelto come uno dei capomastri perché il legame tra Firenze e Santa Maria a Monte (castello quasi inespugnabile) all’epoca era molto forte. Sono intervenuti gli esperti Roberta Barsanti direttrice del museo di Vinci, Michele Di Sivo del Dipartimento di ingegneria edile dell’Università di Pisa, Alexander Neuwahl collegato da Palermo e Matteo Gorini dell’associazione Cultura Classica. Piero da Santa Maria a Monte fu uno dei primi a lavorare nel cantiere che ebbe inizio il 7 agosto 1420.