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Piazza Viviani: "Decalogo per un luogo magico"

Parlano gli architetti del Luap: "Il Comune ascolti tutti e convochi un summit di esperti sull’urbanistica e le altre emergenze. Serve un disegno complessivo"

Piazza Viviani è un’occasione da non sprecare. E se questa è la "missione" a breve raggio, quel che rimane alle spalle sono tutti i problemi che Marina ha urgente necessità di risolvere. Da quel progetto complessivo che non c’è alla mancanza di partecipazione dei cittadini nelle operazioni di riqualificazione in corso passando dall’emergenza erosione che l’ultima mareggiata ha riportato in primo piano. Il Laboratorio Luap che riunisce architetti e professionisti legati al litorale torna a chiedere un confronto.

Lo aveva chiesto per piazza Baleari, ribadito per il centro di Tirrenia, atteso per piazza Gorgona. Ma ad esclusione di qualche fugace contatto con l’amministrazione comunale, non c’è mai stato. Ora con piazza Viviani i giochi si fanno più seri perchè, in questo caso, si tratta di una piazza che non lo è mai stata veramente, tutta da pensare. Una piazza che può diventare davvero un centro nevralgico per il paese. "Fino ad oggi, di piazza in piazza, - dicono i membri del laboratorio (con il portavoce Antonio Ghionzoli) – abbiamo visto passare sotto i nostri occhi progetti sempre diversi con scelte che vengono scoperte solo a cose fatte. E’ chiaro che non condividiamo questo modo di operare a fronte poi dell’incombere del fenomeno dell’erosione che è e resta dall’inizio del ‘900 il problema principale di tutto il litorale ma soprattutto di Marina. Riqualificare una piazza o progettare un lungomare senza risolvere questa questione è totalmente assurdo".

Di qui la proposta di convocare al più presto un summit di esperti ("con i politici fuori dal tavolo, coinvolgendo anche Livorno per la Darsena Europa") concentrandosi nel frattempo sul nodo piazza Viviani per la quale il Laboratorio propone un decalogo. Primo punto: piazza Viviani deve ricordare Viviani, artista pisano che ha amato Marina e la vita di Marina. Secondo aspetto l’urbanistica: "Dovrà essere progettata come spazio integrato tra porto, via Maiorca, il lungomare, considerando anche il traffico e la qualità della vita".

Terzo: l’architettura. "Una piazza che non ha contorno (vista la frammentazione delle proprietà) deve avere una forte centralità". E ancora: l’aspetto paesaggistico, punto di forza di Marina, intendendo in questo senso "gli assi dominanti che relazionano il mare con la pineta, con la vista delle Apuane, l’affaccio verso il mare (se pur limitato dalla presenza del bagno Gorgona), la facciata in marmo della chiesa". Un quinto elemento è dato dalla funzione: piazza Viviani deve essere pensata come uno spazio polivalente che possa accogliere occasioni di incontro per la vita sociale, culturale e ricreativa.

Sesto punto: la funzione commerciale, imprescindibile vista la vicinanza di via Maiorca e del porto. E per quanto riguarda la fruizione "dovrà essere dolce e accogliente, andranno quindi favoriti e ampliati gli spazi per la pedonalizzazione sviluppando la passeggiata e allontanando le auto". Altri due fattori chiave: il panorama inteso come proiezione verso il mare (settimo punto) e la rigenerazione del costruito (ottavo). Per i materiali da usare, secondo il laboratorio, "andranno scelte pavimentazioni, arredi, verde e illuminazioni ripetibili e uniformi bandendo l’uso di volta in volta diverso a secondo dei gusti dei progettisti". Decimo e ultimo punto: l’adattabilità: "Per noi è importante una soluzione progettuale che non limiti qualità e funzioni. Manifestazioni culturali, sportive, i mercati sia periodici che occasionali e tutte le altre forme di ricreazione non devono avere barriere".

Francesca Bianchi