Piaggio chiusa, ora il cuore batte all’estero

Impianti fermi, resta attivo il cervello (pochi dipendenti che lavorano da casa) per guidare gli stabilimenti in India, Vietnam e Usa

La sanificazione effettuata la scorsa settimana negli uffici della Piaggio di Pontedera

La sanificazione effettuata la scorsa settimana negli uffici della Piaggio di Pontedera

Pontedera(Pisa), 24 marzo 2020 - Parcheggi vuoti , silenzi oltre i cancelli e nessuno che si aggira tra i capannoni. E’ stato un lunedì surreale alla Piaggio di Pontedera che ieri mattina è rimasta chiusa dopo le disposizioni anti Covid 19 del governo Conte che taglia fuori tutte le attività non indispensabili. Così, almeno per due settimane, la produzione si è fermata con la messa in cassa integrazione dei dipendenti di tutto il gruppo guidato da Colaninno. Uno stop così non accadeva dal 1972 quando il leggendario “scioperone” durò per 75 giorni per risolversi nel pieno dell’estate. E se si riportano ancora indietro le lancette del tempo, bisogna arrivare al 1966 quando l’acqua invase la città della Vespa. L’alluvione bloccò la produzione ma in fretta gli operai riuscirono a ripulire e salvare il salvabile per rimettere in moto le catene di montaggio. E poi ancora indietro nel tempo fino alle bombe degli alleati che sbriciolarono capannoni e piazzali. Questa volta il nemico che ha bloccato la fabbrica dove il talento di Corradino D’Ascanio lavorò per anni, è invisibile e ha colpito un solo dipendente. Per altro, mai entrato in contatto con i colleghi poiché era già da giorni a casa per un problema che lo aveva obbligato ad andare all’ospedale dove, molto probabilmente, è rimasto contagiato. E, a scopo precauzionale, una ventina di suoi colleghi, sono stati messi in quarantena. La fabbrica dunque serra i cancelli anche se in realtà, sono proseguiti alcune attività che il decreto permette ancora: tra questi c’è la manutenzione degli impianti e la messa in sicurezza della fabbrica. In più è possibile terminare le spedizioni. Ma non è tutto, la Piaggio lascerà acceso il suo ”cervello” che deve pensare anche alle aziende che ha all’estero. Per questo motivo sono stati scelti un gruppo di dipendenti che da casa, proseguiranno a mantenere i contatti con l’estero. Piaggio ha infatti uno stabilimento in India (che da poco produce l’Ape elettrica) e uno in Vietnam (hub per tutti i mercati asiatici che dà lavoro a circa 900 persone) attualmente entrambi aperti e a pieno regime. Mentre, dall’altra parte del mondo, negli Stati Uniti, a Boston si producono macchine innovative per la mobilità, tra cui droni e Gita, il robot che “segue“ l’uomo. Su quest’ultimo impianto pesano le decisioni dei governatori americani che dovranno decidere sulle misure restrittive. © RIPRODUZIONE RISERVATA