
Tribunale inaccessibile, ieri mattina, per un malato di Sla, che avrebbe dovuto partecipare all’udienza per la nomina del suo amministratore di sostegno. Ma i servo-scala di accesso, erano guasti. Da qui, la denuncia della moglie del paziente, Patrizia Bongiovanni, noto architetto ed ex consigliere comunale, che racconta: "La nostra scelta era stata di venire come qualunque cittadino che si occupa delle proprie cose, che ha una difficoltà fisica a muoversi e impossibilità a parlare, ma è nelle piene capacità di intendere e di volere, e di comunicare attraverso un comunicatore o domande chiuse".
"Mio marito, medico del 118, con camicia bianca, che da mesi non metteva, tutto elegante per porsi di fronte al Giudice con tutta la sua dignità di cittadino, è arrivato in Tribunale perché i suoi diritti potessero essere riconosciuti, anche in questa difficoltà, che ha cambiato le nostre vite. "Può capitare un disservizio, direbbe qualcuno – spiega Bongiovanni –, ma che un Tribunale possa essere accessibile solo attraverso un servoscala esprime una grave carenza di attenzione". "La Giudice – prosegue l’architetto – ‘per farci un favore’ ci avrebbe raggiunto nel nostro furgone, ma io e mio marito abbiamo declinato ritenendolo lesivo della nostra dignità. L’udienza si è poi tenuta all’aperto, in violazione dei diritti costituzionali, oltre che violazione della privacy. La Giudice non si è scusata, e senza sensibilità faceva domande del tipo ‘come sta?, come si chiama?’. Ma mio marito non può parlare e avrebbe risposto solo con gli occhi". "Questo episodio – spiega Bongiovanni –, dalla gravità assoluta, si è svolto proprio nel luogo in cui i diritti di un cittadino devono essere difesi e non offesi. Oltre ad aver subìto una violazione dei diritti garantiti dalla Costituzione, ha ricevuto un trattamento disumano e degradante, che ha sottolineato le sue condizioni di svantaggio e che si sarebbe potuto evitare, se solo si fossero letti i documenti e i certificati medici depositati e fosse stato trattato nel rispetto dei diritti fondamentali".
La presidente del Tribunale, Maria Giulia Civinini, contattata da La Nazione, si dichiara dispiaciuta per l’accaduto e, oltre a rimarcare che i servoscala sono di solito funzionanti, e che l’evento di ieri è stata un’eccezione, sottolinea le azioni di attenzione verso minori, famiglia e soggetti fragili messe in campo dal tribunale, per sua volontà, sin dalla sua nomina avvenuta oltre un anno fa.
Eleonora Mancini