Peccioli lascia l’Unione. "Manca un progetto"

L’annuncio di Macelloni in una lettera indirizzata agli altri sindaci: lockdown e Grillaia hanno fatto emergere nuove "disgregazioni".

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Il sindaco Renzo Macelloni: il suo Comune ora correrà fuori dal Parco Alta Valdera

di Ilenia Pistolesi

Addio, Unione Alta Valdera. Peccioli spezza il sodalizio amministrativo-politico con i Comuni limitrofi attraverso una missiva che il sindaco Renzo Macelloni ha spedito ai colleghi di Terricciola, Lajatico e Chianni per ufficializzare l’imminente divorzio, da formalizzare nel consiglio comunale prossimo venturo. Una lettera che mette in fila premesse, motivazioni e conclusioni, i pilastri di un ragionamento che ha indotto il sindaco Macelloni a chiudere l’esperienza dei matrimoni ‘forzati’ fra campanili.

Le premesse, dicevamo: ebbene, mutando il quadro normativo (le Unioni non sono più obbligatorie per i Comuni sotto i 5 mila abitanti), Peccioli decide di fare parte per se stessa, o meglio di "avere non più l’obbligo, ma la libertà di stare insieme per condividere progetti. Non sono isolazionista, ed ho totale rispetto di scelte e idee", per dirla con le parole del primo cittadino. Il passo indietro è doveroso e ci riporta allo scorso 28 novembre, quando nel consiglio dell’Unione fu approvato un documento per avviare un ripensamento della macchina amministrativa.

Un cambio di pelle, insomma, che avrebbe dovuto veder la luce già nel marzo 2020. "Il termine è trascorso senza che sia stato possibile fare nessuna discussione e nel frattempo sono sopraggiunte altre situazioni – recita la lettera di Macelloni –. Il lockdown, in diversi comuni ed in particolare in quello di Peccioli, ha rafforzato un senso di responsabilità e appartenenza che non ha trovato un adeguato riscontro dentro l’Unione dove, al contrario, si sono registrati ulteriori segni di disgregazione. Le Unioni, come ho avuto più volte modo di affermare, sono strumenti per loro natura troppo complessi e burocratizzati e la Regione, di fronte a diverse sollecitazioni, non ha mai ritenuto opportuno trovare forme più semplici di collaborazione tra gli enti. L’Unione diventa luogo dove tutti vorrebbero attingere vantaggi, ma nessuno riconoscere la centralità e il ruolo di programmazione e progettazione della stessa".

C’è poi l’affaire Grillaia: "Negli ultimi tempi ha di nuovo fatto irruzione il problema più che ventennale della bonifica della discarica della Grillaia. Vorrei chiarire che questo punto non è una chiave di rottura – prosegue Macelloni nella lunga e approfondita lettera diffusa ieri anche a mezzo stampa –, ma la Grillaia è un problema che non riesce a trovare una ragionevole soluzione, innescando polemiche infinite che logorano il rapporto tra gli enti fino al punto da compromettere la difficoltà degli stessi Comuni di confrontarsi sulle problematicità che l’Unione dovrebbe affrontare. L’autonomia tutelata con grande gelosia va bene, ma se non trova un punto di contatto con una idea di sviluppo e di gestione comune dei servizi può diventare un esercizio sterile e dannoso".

Macelloni indica la rotta verso una nuova prospettiva. "Questa nuova libertà potrebbe aprire una grande possibilità: la consapevolezza di aderire volontariamente ad un progetto che veda nella collaborazione un valore aggiunto e non una penalizzazione. È indispensabile una collaborazione tra Comuni, ma questo deve avvenire attraverso una visione progettuale in uno scenario condiviso. Importante in questo quadro lo studio ValderaLab, sostenuto dai Comuni di Chianni, Lajatico, Terricciola, Ponsacco, Pontedera e Peccioli".