
Galeotto fu il pertugio nella recinzione del restauro. Il "voyerismo" questa volta è rivolto alla storia-estetica di Palazzo Pretorio in restauro perché da quello strappo emerge l’antico Rosso pisano, cioè l’originale colore del palazzo. Quello a cui siamo abituati con ossequio risale agli anni 50, post bombardamento, ed è un "banale" giallo simil lungarni fiorentini. Durante i lavori di restauro e rifacimento del palazzo, è riemerso il colore originario ed ora si vedono alcuni saggi di intonaco che è stato ridipinto con due-tre tonalità di rosso. Tutto è visibile nella zona della balconata lato lungarno Galileo. Se quel colore rinvenuto venisse confermato ed approvato dalla Sovrintendenza, lo skyline di quel tratto cospicuo della città sarebbe straordinario con la luce radente dell’alba e del tramonto. A questo omaggio al nostro passato storico, si deve aggiungere che il rosso di fondo farà risaltare il marmo delle balconate e le cornici delle finestre che avranno persiane verdi; una sorta di riverenza al tricolore italiano. A chi è abituato ad osservare la storicità dei palazzi scritta sulle loro facciate, non sarà sfuggito che le ultime due finestre del piano rialzato del palazzo mostravano già il colore rosso perché erano le finestre "superstiti" al bombardamento del 1944 del palazzo che fu ricostruito e ri-intonacato nel 1953. Se il Palazzo Pretorio ritornasse al suo antico splendore, sarebbe messo in dialogo estetico-architettonico con un altro palazzo che è proprio antistante e cioè all’inizio di Borgo, la così chiamata "Casa delle sette colonne" dove c’è la copia della Madonna dei Vetturini con relativo cartiglio e preghiera.
Tornando ai lavori del Palazzo, il sindaco Michele Conti ha fatto a Giugno un report di come stanno procedendo i cantieri: "Completata l’impalcatura sulla Torre dell’Orologio, già terminata la pulizia e il restauro delle parti in marmo e in pietra sulla facciata del lungarno, completamente rifatto l’intonaco e oltre 250 bozze della facciata, con un lavoro di ricostruzione lungo e accurato. Dalla prossima settimana gli operai si concentreranno sulla torre e sui loggiati, a seguire il cantiere si sposterà sulla facciata di Piazza XX Settembre". Le facciate del palazzo versavano in un generale degrado sia per quanto riguarda gli intonaci che le pietre e marmi, sia in riferimento al loggiato, con conci di pietra arenaria completamente ricoperti da depositi d’inquinamento ambientale, causato dai gas di scarico degli autoveicoli, e la parte più bassa compromessa da atti vandalici (incisioni profonde e graffiti eseguiti con vernice spray). Le cornici di marmo che decorano tre livelli del palazzo e la terrazza erano ricoperti da una patina scura.
Carlo Venturini