Nasce il servizo WhatsApp per l’accoglienza degli ucraini

Attivo un nuovo canale d’aiuto su smartphone delle Acli attraverso il Punto Famiglia . Costituito anche il Coordinamento provinciale degli ucraini per l’inclusione

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Un numero di telefono e una mail. Sono i due strumenti della rete di prossimità attivata dalle Acli provinciali di Pisa attraverso il Punto Famiglia per sostenere i civili in fuga dalla guerra in Ucraina che stanno arrivando anche nel territorio pisano incrociando i bisogni con le disponibilità presenti sul territorio. "Li utilizzeremo per monitorare in tempo reale le necessità via via emergenti e anche le forme di aiuto e sostegno attivate da quell’ondata di solidarietà diffusa, una delle cose più belle di questi giorni tragici, che però, ha bisogno di essere un minimo organizzata e coordinata – spiega il presidente Paolo Martinelli –: iscrivendosi al canale whatsapp "welfarelab" tutti i partecipanti riceveranno periodicamente gli aggiornamenti sulle diverse situazioni di bisogno e potranno dare la propria disponibilità per offrire una risposta mirata". Entrare a far parte della rete di prossimità è semplice: basta chiamare o mandare un messaggio al 379.1813508 oppure inviare una mail a [email protected].

L’accoglienza non è semplicemente l’atto di accogliere, ma è un percorso lungo che si costruisce giorno per giorno. Per gli ucraini che sono fuggiti dalle bombe, e che ora si trovano a Pisa, mettere radici e sentirsi a casa è una necessità. Ad allungare la mano verso i profughi spaesati e ancora terrorizzati dalla drammatica esperienza vissuta, sono i loro connazionali, residenti in città, che si sono costituiti nel Coordinamento provinciale degli ucraini a Pisa con sede negli spazi dell’Unità migranti in piazza della Stazione (per informazioni scrivere a [email protected]). Durante la prima riunione, che si è svolta due giorni fa, 16 cittadini ucraini-pisani si sono suddivisi diversi compiti: mediazione linguistica, sanità, raccolta degli aiuti, sostegno nella compilazione delle pratiche amministrative, scolarizzazione. "Siamo molto preoccupati per le ripercussioni che questa catastrofe potrà avere sui bambini – commenta il presidente dell’Unità migranti di Pisa, Said Talbi –. Per questo,abbiamo proposto di avviare al più presto percorsi di sostegno psicologico".

Anche il capitolo istruzione è tutto da costruire. Svitlana Chopyk corre da un istituto all’altro per aiutare i bimbi ucraini ad inserirsi a scuola. "Sono già diversi gli istituti che hanno iniziato ad ospitare studenti ucraini. Ciò che mi ha colpito di più entrando nelle scuole è stato vedere i cartelloni con le scritte di benvenuto e le bandiere della pace. C’è molto da fare, soprattutto a causa del divario linguistico, ma come Coordinamento ci stiamo organizzando per offrire un sostegno effettivo alle famiglie".

Francesco Paletti

Ilaria Vallerini