Muore sconfitto dal virus prima del secondo vaccino

Andrea Belli, 68 anni, abitava a Fornacette, ma era conosciutissimo a Pisa come ex combattente del Gioco del Ponte: "Un leone alato è volato in cielo"

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Un leone alato è volato in cielo. Andrea Belli, 68 anni, ex combattente del Gioco del Ponte, detto ‘Manubrio’, personaggio trasversale nel mondo delle manifestazioni storiche, si è arreso al Covid-19. Se n’è andato proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto fare la seconda dose del vaccino Pfizer, somministratogli il 17 aprile. Fu lui stesso ad avere annunciato con orgoglio su Facebook, di essersi sottoposto al vaccino. Poi, poco meno di due settimane fa, aveva contratto il virus che se lo è portato via. La famiglia, distrutta dal dolore, lo ricorda così. A parlare è il figlio Lorenzo: "Era un uomo buono, di cuore, tutto casa e famiglia. Legatissimo ai suoi cari, era un grande tifoso del Pisa ed è sempre stato fiero di combattere nel Gioco del Ponte. Ha combattuto una vita e non perdeva una spinta anche quando aveva smesso. Gli volevano bene tutti". Andrea Belli aveva avuto un grande passato di combattente, fin dalle origini del Gioco, nel 1982, iniziando a Mezzogiorno, nel San Marco. Dieci anni dopo c’è il passaggio al San Michele, dalla parte avversa, combattendo fino alla conclusione della sua carriera. Da ambo le parti è arrivato un messaggio di commiato. Così San Marco, testimone dei suoi esordi: "La Magistratura San Marco in lutto per la scomparsa di un Leone Alato. Tutta la magistratura vuole ricordare il glorioso combattente Andrea Belli detto ‘Manubrio’, tragicamente scomparso nella giornata di ieri, dopo aver lottato da vero combattente contro il Covid. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia". Anche il San Michele lo ha salutato così: "La Magistratura porge le più sentite condoglianze alla Famiglia Belli, per la perdita di Andrea, ex Combattente Giallonero".

Roberto Biagi, storico capitano del San Michele, lo ricorda così: "Era fortissimo, è stato un ‘nazionale’ sia di Mezzogiorno che di Tramontana, tra i migliori combattenti di sempre – confida ‘Bob’. - Aveva una grande costanza negli allenamenti, gestiva anche 600 chili. Fece per anni il buttafuori, poi il camionista. Qualche anno fa smise di concorrere al Gioco, ma ci veniva a trovare agli allenamenti. In una delle ultime cene, nel 2019, dedicata alle vecchie glorie del San Michele, c’era anche lui e lo premiammo con una pergamena. Avremmo organizzato una nuova cena alla fine di questo sciagurato periodo del Covid-19 con vecchi e nuovi combattenti – conclude Biagi. - Ci sarebbe stato di nuovo anche lui". Anche Cristiano Scarpellini, ex capitano del San Marco, è dispiaciuto dopo aver appreso la notizia della scomparsa di ‘Manubrio’: "Era un ragazzo simpatico, sempre disponibile e con la battuta pronta. Lavorava da Conti Legnami, da qualche tempo era andato in pensione. È stato uno dei primi, storici combattenti del gioco. Io lo trovai già in San Marco, era uno di quei rari esempi di persona rispettata da tutto l’ambiente". "Spingi forte anche dal cielo", è invece il saluto che gli amici gialloneri riservano al proprio compagno d’armi, oltre a tanti messaggi che, sulle bacheche Facebook della famiglia e delle magistrature del Gioco che lo hanno avuto come combattente, si sono susseguite nel corso della giornata di ieri. "Ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare. Una volta ebbe un incidente, - racconta capitan Roberto ‘Bob’ Biagi, - e perse alcuni denti davanti e, senza pensarci, lo presi in giro a una cena mentre mangiava la rostinciana con coltello e forchetta. Era l’unico a farlo. Si girò e mi disse, ridendo, ‘vorrei vedere te con un dente solo davanti’. Sprofondai nell’imbarazzo, ma lui era fatto così, prendeva sempre tutto con positività e sdrammatizzava con una battuta". Martedì prossimo, nel rispetto delle disposizioni Anti-Covid, si svolgerà una messa in suo ricordo.

Michele Bufalino