REDAZIONE PISA

Muore a 54 anni decapitato dalla trebbiatrice

Massimiliano Malfatti stava lavorando nei campi. La terribile scoperta del figlio allarmato perché era buio e il babbo non era ancora tornato

"Aiuto, aiutatemi". La voce del figlio è disperata. Il suo dolore entra fino nelle case che si affacciano sul campo di via Pasteur a Pontasserchio. Sono le 20 e il padre, poco prima, è stato travolto dalla trebbiatrice, la testa separata dal corpo. Massimiliano Malfatti, nato a Viareggio 54 anni fa, è morto mentre tagliava il granturco. Il figlio non lo ha visto rientrare a casa, a Madonna dell’Acqua, allora lo ha chiamato al telefono ma nulla, il cellulare squillava a vuoto. Quando è andato a vedere che cosa fosse successo tra la vegetazione, ha trovato la macchina che era ancora accesa ma non in movimento. Si è avvicinato con tanti dubbi. Poi, lo strazio. E’ allora che le sue grida si sono fatte sentire.

"Dopo le 18, abbiamo visto la trebbiatrice cominciare a lavorare – spiega Giovanni Cinacchi – che abita proprio di fronte a dove tutto è accaduto. Ho detto a mia moglie di chiudere le finestre perché entrava la polvere. Dopo un po’, però, abbiamo notato che il mezzo, una volta arrivato in fondo al campo, si era fermato pur restando acceso. E ci siamo chiesti il perché. ‘Sarà mica successo qualcosa?’, è stata la prima domanda. E, in effetti, dopo poco abbiamo sentito le urla con le richieste di aiuto".

Da lì in poi è un via vai di auto. La prima ad arrivare è stata la guardia di finanza. Poi, in supporto, intervengono i carabinieri e i vigili del fuoco anche per la difficile operazione di cercare di liberare l’uomo dal rullo. In via Che Guevara si susseguono le ambulanze, la medicalizzata della Misericordia di Pisa e quella senza medico della Croce Rossa di Pontasserchio, ma è tutto inutile.

Il sindaco Sergio Di Maio viene informato e raggiunge il luogo anche per dare un sostegno alla famiglia che deve affrontare una enorme tragedia. Il figlio aiuta i soccorritori nelle manovre, lui conosce bene il macchinario. E’ buio, le batterie della trebbiatrice si scaricano e tutto diventa più difficile. I parenti si abbracciano e si disperano.

Che cosa sia successo è ancora presto per dirlo: perché il 54enne è finito nel meccanismo? E’ caduto? Ha perso il controllo del mezzo? Ha avuto un malore? Tante le domande. La notizia corre subito sui social dove le persone commentano. In molti si chiedono come mai ci siano tante sirene tra il granturco. "Non ci sono parole", posta un utente quando scopre la verità. Il piccolo imprenditore viene portato via nella notte e lasciato a Medicina legale. Ora agli investigatori il compito di ricostruire i suoi ultimi attimi di vita e dare un perché alla sua morte.

Antonia Casini