ELEONORA MANCINI
Cronaca

Malore, dipendente dell'aeroporto di Pisa trovato morto. Stava per diventare padre

La tragedia durante una normale giornata di lavoro

Nicola Biagi

Pisa, 29 agosto 2017 - Lo hanno trovato senza vita, ieri pomeriggio, nel bagno dell’aeroporto Galilei di Pisa. Nicola Biagi aveva 41 anni, era forte e sano e, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato ucciso forse da un infarto. Il suo corpo senza vita si trova da ieri nell’istituto di medicina legale del Santa Chiara. L’esame autoptico, disposto per oggi dal magistrato di turno, chiarirà le cause di questa morte improvvisa che ha rotto con un silenzio fragoroso il pomeriggio di ieri.

Nicola sarebbe diventato padre per la prima volta a febbraio. Un dono che il Cielo aveva voluto fare a lui e alla sua fidanzata Susanna, alla stregua di una ricompensa dopo aver loro strappato Massimo, il padre di Nicola, morto a giugno a 73 anni. Con lui, molto conosciuto a Pisa e presidente dell’Accademia del peperoncino, Nicola aveva pianificato, sin da gennaio, un viaggio da fare a settembre a Diamante, nella patria del peperoncino. Entrambi, uniti dalla stessa passione e da un amore infinito, sapevano che quello sarebbe stato l’ultimo viaggio insieme, perché il male di Massimo non gli avrebbe concesso altro tempo.

Ma il tempo è mancato anche per Nicola che, ieri pomeriggio, attorno alle tre è morto all’improvviso. Era come ogni giorno al suo lavoro in aeroporto. Aveva detto ai colleghi che si sarebbe assentato per pochi minuti per andare a prendere qualcosa in macchina. Ma non faceva più ritorno né rispondeva al cellulare, lasciato in ufficio. I colleghi hanno così chiamato la sua compagna, Susanna, anch’ella impiegata all’aeroporto e in questi giorni assente per la gravidanza. Altri nel frattempo lo cercavano. Nicola era lì, in un bagno dell’aeroporto dove forse si è sentito male, solo, senza nessuno a cui chiedere aiuto.

La morte di Nicola Biagi ha turbato e addolorato tanta gente a Pisa. La sua famiglia era molto conosciuta e Nicola era cugino di un eroe del Gioco del Ponte, capitan Bob Biagi.

«Siamo sei cugini, sei fratelli, cresciuti insieme con il valore della famiglia – diceva ieri sera nel dolore Bob –. Nicola era bello, era il sorriso. Sorrideva sempre anche a chi non conosceva. Chiudo gli occhi e lo vedo a bordo del suo vespino, lui, un gigante coi capelli lunghi su quel motorino e con un sorriso enorme, le braccia alzate che si un abbraccio forte e fraterno». Nicola era quel bravo ragazzo che i suoi ex compagni di scuola già ieri, quando la notizia della sua morte si era diffusa, piangevano, ricordandolo con senso di appartenenza come «uno del Buonarroti».

Perché Nicola era l’amico di tutti, il compagno di giochi e di uscite, la spalla su cui piangere e il leader del gruppo quando c’era da passare una serata fra amici nella Vettovaglie di una volta, quando ancora per divertirsi bastavano due chiacchiere e qualche battuta ironica. Biagi aveva studiato lingue, conosceva benissimo l’inglese e questa sua grande passione era stata la chiave vincente per entrare a lavorare in aeroporto. Viveva a Barbaricina con la fidanzata Susanna assieme alla quale stava pianificando di trasferirsi a casa della mamma, rimasta sola dopo la morte del marito.

Mamma Clara Sabatini, che da ieri deve affrontare un altro lacerante dolore, tanto efferato quanto innaturale, assieme all’altro figlio, Massimiliano, il fratello di Nicola, agronomo di successo e fattore nella tenuta dei conti Ricasoli nel Chianti senese. Forse già oggi, il medico legale chiarirà la causa della morte di Nicola Biagi per poi disporre la restituzione della salma ai famigliari che potranno così dargli l’ultimo straziante saluto.