REDAZIONE PISA

Migranti e polemiche "Sul territorio 60-70 centri Grave il cambio regole"

Vito Giangreco, segretario generale provinciale Siulp, sull’accoglienza "I 15 poliziotti a Pisa non sono in più, non coprono neppure il turnover".

Migranti e polemiche "Sul territorio 60-70 centri Grave il cambio regole"

Quindici poliziotti in più a Pisa. Sull’argomento interviene Vito Giangreco, segretario generale provinciale Siulp Pisa che parla di "affermazioni enfatiche". "Chi propaga tale notizia o non è ben informato o, per motivi che ci sfuggono, asserisce informazioni non del tutto veritiere, ma nonostante gli arrivi insufficienti a coprire il divario accumulato negli anni, esprimiamo un plauso per l’attività posta in essere, sin dai primi giorni, dal questore Salvo che non è da considerare un “giro di vite” ma il lavoro quotidiano svolto dai tutori dell’ordine, per assicurare la sicurezza dei cittadini pisani, come avvenuto durante tutta la gestione del questore Bonaccorso". "Aver appreso poi del ripristino dell’operazione Strade Sicure (a prescindere di chi siano i meriti) con l’arrivo di 13 unità (+ 2 della logistica) di militari dell’Esercito per Pisa, presumibilmente a partire dalla metà di settembre e per circa 3 mesi, salvo poi eventuale rinnovo, da poliziotti e da sindacalisti ci soddisfa molto", aggiunge Giangreco. Ripristino che fa parte di quelle direttive del Viminale che allo stesso tempo sembrerebbero prevedere altri 2 aspetti: la creazione di nuovi Cpr e la cessazione delle misure di accoglienza. Il primo comporterà un maggiore impiego di risorse economiche e soprattutto umane che al momento non ci sono, visto le criticità create dalla legge Madia; mentre il secondo potrebbe espellere dai Cas e portare sulle strade, dalla sera alla mattina, migliaia di titolari di protezione internazionale o speciale, divenendo senza tetto, senza lavoro, e senza permesso. Nella sola provincia di Pisa si contano circa 6070 Cas e circa 800900 persone accolte, parte di esse potrebbero subire i contenuti della circolare del Viminale, speriamo che non divengano manovalanza della micromacro criminalità". Da qui l’invito alle istituzioni: "Affinché si continui a procedere attraverso un lavoro sinergico, senza invadenze o ingerenze di campo e attraverso un vero miglioramento di efficienza dei servizi per l’immigrazione, nella consapevolezza che da una maggiore integrazione ne derivi una minore occasione criminale". E in grazie "a tanti, che fanno capo a negozi, bar, ristoranti e attività commerciali di vicinato e comitati i quali, oltre a svolgere un ruolo economico, spesso svolgono e si adoperano per avere un ruolo importantissimo dal punto di vista sociale di “presidio della legalità“".