Il rialzo generale dei prezzi dei prodotti ortofrutticoli – che secondo i dati riportati dall’associazione di consumatori ’Consumerismo’ stanno subendo i rincari più pesanti – è facilmente schivabile avventurandosi nei mercati cittadini. Ad Ospedaletto il mercato ortofrutticolo, aperto al pubblico a partire dalle prime ore dell’alba, oltre alla vendita all’ingrosso offre anche il servizio di vendita al dettaglio. I colori e i sapori ricordano uno di quei mercati centrali delle principali città europee, ma nonostante il vasto assortimento di prodotti di alta qualità e a prezzi convenienti è un luogo quasi dimenticato dai pisani. "Lavoriamo principalmente con forniture esterne all’ingrosso, riforniamo ristoranti, bar, cucine alberghi, navi da crociera – racconta Stefano Pippi, titolare insieme al fratello di Erbifrutta –, mentre la vendita al dettaglio è molto esigua. I cittadini fanno fatica a raggiungerci poiché questa zona è collegata male. Inoltre, la segnaletica è scarsa e poco visibile". Queste le problematiche evidenziate dalla maggior parte dei commercianti che auspicano in un cambiamento tempestivo. Una volta questo mrcato si trovava in città, dentro la Leopolda.
"Siamo rimasti solo in cinque venditori. Abbiamo chiesto al Comune di riqualificare il mercato aprendo nuovi stand, per dare nuovamente vita a questo luogo. È necessario immaginare e creare uno spazio diverso che riesca ad attrarre e ad incentivare il ritorno del pubblico", conclude Stefano Pippi.
La forza di questi commercianti sta nella scelta di generi alimentari per lo più nostrani e in parte provenienti da produzioni locali, con prezzi decisamente concorrenziali: cavolfiori e finocchi a 1.30 euro al kg, broccoli a 1.20 euro al kg, spinaci e barbabietole a 1.60 euro al kg. Oltre alla qualità-prezzo, acquistare in un mercato significa fare una spesa consapevole ed etica. Una buona consuetudine che però sta andando persa ormai da tempo. "Ci scontriamo quotidianamente con un mondo sempre più globalizzato e interconnesso e con un mercato colmo di prodotti provenienti da ogni angolo del mondo, con grandi catene di produzione che schiacciano le piccole produzioni territoriali, con una crescita esponenziale dei supermercati che rendono sempre più difficile la sopravvivenza dei piccoli negozi di alimentari e dei venditori al detteglio", afferma il titolare di Ortofrutta Coloretti. È cambiato anche il modo di mangiare delle persone che difficilmente riescono a ritagliarsi del tempo per mettersi a sedere a tavola come succedeva in passato. "I fagiolini da sbucciare hanno ceduto il passo alle buste di surgelati – commenta Claudio Becatti, titolare dell’omonima azienda –, un chiaro esempio della mancanza di tempo che contraddistingue il tempo".
Se "siamo quello che mangiamo" come sosteneva il filosofo Ludwing Feuerbach, i mercati cittadini rappresentano, quindi, un bene prezioso da custodire e da rivalutare; un luogo che può aiutare i consumatori, senza restare al verde, a riavvicinarsi alle radici, alla terra e ai prodotti genuini di una volta.
Ilaria Vallerini