REDAZIONE PISA

Martinelli va a Coltano, ma sulla base glissa

Prosegue la campagna d’ascolto del candidato sindaco del centrosinistra che mercoledì sera ha partecipato anche alla festa per Romeo

di Gabriele Masiero

Un giro a Coltano per incontrare "alcuni abitanti" della frazione rurale e una serata amarcord nel nome di Romeo Anconetani. Giornata piena mercoledì per Paolo Martinelli, candidato sindaco del centrosinistra, che prima ha fatto "un giro della frazione" per raccogliere le "tante idee emerse e gli spunti ricevuti: mi colpisce la voglia di partecipazione e la necessità di ascolto dei cittadini di Coltano, troppo spesso dimenticati o inascoltati". Per ora l’ex presidente provinciale delle Acli sorvola sui contenuti e si limita a un post descrittivo sulla sua pagina Facebook, accompagnato da una foto con le persone che lo hanno accompagnato, nel quale afferma che "è stata una bella occasione -per visitare un quartiere dalle enormi potenzialità storico-naturalistiche, polmone per una città sostenibile e per mettersi a servizio e in ascolto".

Coltano però è un luogo simbolo delle vicende politiche degli ultimi mesi, con le tensioni esplose per l’inziale progetto del Governo Draghi quando ministro della Difesa era il dem Lorenzo Guerini di realizzare lì, dentro i confini del parco nei pressi dell’ex centro radar, una maxi base militare per raggruppare i reparti d’elite dei carabinieri. Progetto ormai accantonato per fare posto a una soluzione diffusa in città. Sulla questione però dentro il centrosinistra restano divisioni nette: c’è chi, come Sinistra italiana ma anche il M5S (potenziale prossimo alleato), della base non vuol sentir parlare né a Coltano né altrove e chi, come il Pd e i centristi, ha invece posizioni più morbide. Ma sul tema per ora Martinelli glissa, anche di fronte alle sollecitazioni dei suoi followers.

Nella serata di mercoledì invece il candidato sindaco del centrosinistra era al teatro Verdi insieme ai figli, per la festa amarcord organizzata per celebrare i 100 anni di Anconetani: "E’ stato - ha scritto in un altro post - come fare un tuffo nel passato. Quando c’era Romeo ero piccolo, avevo solo 11 anni quando il Pisa fallì, ma i ricordi sono tanti e pieni di nostalgia: mio zio, arbitro, che mi accompagnava a vedere partite memorabili contro l’Inter di Matthaus, il Milan con Baresi, Gullit e Van Basten. Ai tempi giocavo nell’Alberone (allora AB Galilei) ed è riemerso con piacere il ricordo di un martedì sera in cui ci portarono in trasmissione a ‘Parliamo con Romeo’. Grazie all’associazione Romeo Anconetani per questa bella iniziativa, nostalgia di un calcio davvero popolare, ritrovo e svago di una città. Sarebbe bello che Pisa diventasse riferimento di un movimento di rinascita dello sport popolare, a cominciare dalle giovani generazioni".