Martinelli con Malacarne "Da sindaco ripristinerò il servizio 118 sul litorale"

Ieri mattina in piazza Gorgona a Marina di Pisa, il candidato sindaco di Pisa del centrosinistra Paolo Martinelli è intervenuto sullo smantellamento del servizio del 118. Con lui il dottor Paolo Malacarne, già primario dell’ospedale di Cisanello e portavoce di Sinistra Unita per Pisa.

"Da sindaco - ha esordito Martinelli – ripristinerò subito il tavolo di confronto tra Pubblica Assistenza, Croce Rossa, Misericordia, Asl e Società della salute per l’immediato ripristino del punto di emergenza territoriale 118 sul litorale pisano, 24 ore su 24. Le risorse per questo obiettivo le metterò sul tavolo come Comune, recuperando 140mila euro da una destinazione sbagliata che Conti ha previsto per un ipotetico incentivo ai medici di medicina generale che operano nella Casa della salute".

"Il litorale e la sanità territoriale - ha aggiunto – hanno bisogno di risorse, servizi e risposte concrete. Sulla crisi e lo smantellamento del 118, questione nota da gennaio, Conti invece non ha fatto nessun atto concreto. La sanità territoriale, quella vera, è nostra priorità. Diciamolo chiaramente, a Pisa una vera Casa della salute non c’è. Noi vogliamo che la struttura di via Garibaldi lo diventi pienamente, con tutte le caratteristiche che deve avere, ed evolva a Casa della comunità, partendo dalla presa in carico di ogni persona e dei suoi bisogni socio-sanitari inserendola nella comunità e coinvolgendo in questa presa in carico tutte le associazioni e le organizzazioni di volontariato che operano sul territorio". Proprio sulle risorse è Malacarne a ripercorrerne la storia e a criticare duramente l’attuale destinazione.

"Conti, due anni fa, dichiarò che avrebbe stanziato 140mila euro per mandare medici di medicina generale a lavorare alla Casa della salute – dice Malacarne – e già qui si evidenzia un errore di principio: c’è dietro l’idea che i medici di medicina generale siano mercenari, disponibili a lavorare alla Casa della salute solo in cambio di soldi. Non è così: nei sistemi che funzionano in Toscana, Emilia, Veneto e Lombardia, dove le Case della Salute sono effettivamente operative, i medici sono molto più contenti di lavorare in quel contesto che nell’attività individuale, senza ulteriori compensi, se non quelli per gli orari extra. Qui il medico lavora non più da solo, ma in un team multi-disciplinare e multi-professionale, che è il grande valore della sanità territoriale moderna da cui Conti è distante anni luce. La visione politica del governo, a cui Conti si ispira, è contro le Case della comunità, con un’idea delle cure primarie legata solo ai medici di medicina generale e alle farmacie". "Premesso che per noi quell’operazione è comunque sbagliata, dobbiamo prendere anche atto che è stata mal gestita e non ha portato ai medici i benefici promessi, nonostante l’erogazione rientrasse nel bilancio di previsione 2022. Il Comune ha stanziato solo 73mila e non 140mila alla Sds, che recepisce invece lo stanziamento maggiorato fino a 140mila euro, con un evidente ingarbugliamento amministrativo e poca chiarezza sull’effettiva destinazione delle risorse”.