Macchiaioli, prossima frontiera pisana

Cosimo Bracci Torsi (Palazzo Blu): "Percorso in città con Domus e Lanfranchi per conoscere il movimento che ha rivoluzionato la pittura"

di Antonia Casini

PISA

Il profondo blu a Pisa. Si è appena conclusa sul lungarno Gambacorti la mostra sugli "Oceani, ultima frontiera", oltre 10mila presenze: bellissime foto e reperti in polipropilene che mostrano brutalmente quanto a lungo la plastica resti intatta nei nostri mari: confezioni di shampoo, barbapapà e tappi integri dopo decine di anni. A raccontare com’è andata l’esposizione è il presidente di Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi. "Organizzata con la National Geographic, fa parte di un ciclo cominciato tre anni fa, protagonista prima lo spazio, l’anno prossimo sarà la volta delle terre emerse. Oltre 100 immagini straordinarie: l’andamento è stato buono, considerando il periodo, tradizionalmente aprivamo queste iniziative a marzo. Ma il Covid ha fatto ritardare tutto".

In effetti sarebbe stata adatta alle scuole per l’amore verso l’ambiente che trasmette.

"I due anni di sostanziale sospensione ci hanno obbligato a far slittare anche l’evento su Haring che si è poi protratto. Ci auguriamo di poter riprendere la stagionalità. La mostra primaverile permetterà di avere anche le presenze scolastiche. Il periodo estivo è un po’ nuovo per noi, ma è andata meglio di quanto ci aspettassimo, abbiamo avuto anche molti stranieri".

In corso c’è poi ’Connessioni’.

"Sì, al secondo piano nello spazio permanente (fino al 25 settembre), è una mostra di grafica (a cura di Giorgio Bacci) che organizziamo sempre nel periodo estivo".

Prossimo appuntamento con il "Macbeth" (il 10 settembre).

"Nel cortile si tengono le ‘opere a Palazzo’ da qualche anno. E’ l’ultima per questo anno fatto di tre incontri".

E tra un mese (l’8 ottobre fino al 26 febbraio) aprirà la mostra sui Macchiaioli, quali le aspettative?

"Eravamo un po’ perplessi, inizialmente, perché le precedenti riguardavano la pittura del ’900, o singoli autori o movimenti. L’unica a cavallo è stata quella su Toulouse Lautrec. Ma ci è sembrato interessante il fatto che i macchiaioli abbiano dato inizio all’arte moderna. L’hanno rinnovata completamente aprendola alla modernità sia dal punto di vista tecnico che da quello dei temi trattati, hanno descritto il loro mondo".

Ma è anche legata al territorio, come la precedente su Keith Haring, una scelta?

"Sono nati sul territorio e in passato questa etichetta di toscanità, poi superata, non ha giovato loro. Palazzo Blu ha avuto fin dall’inizio la missione di far conoscere la grande pittura moderna e contemporanea. E la loro scuola ha dato vita ai post macchiaioli che sono vissuti fino alla metà del ’900... Cerchiamo di perseguire la grande pittura più vicina, questa lo è anche geograficamente. Tanti paesaggi dei loro quadri sono ancora oggi visibili".

Quale il filo conduttore?

"Attraverso 11 sezioni e più di 130 dipinti, che vengono da collezionisti privati ma anche da gallerie come gli Uffizi, quella di arte moderna di Genova e da quella nazionale di Roma, la curatrice Francesca Dini, ricostruisce in modo ricco e completo il movimento. Questi artisti, oltretutto, dipingevano per il mercato e un pubblico più ampio creando così una pittura più democratica".

E anche per questo è rivolta a un grande pubblico.

"Un pubblico toscano ma anche nazionale. I macchiaioli sono un movimento di modernizzazione dell’arte italiana che ha rispecchiato il cambiamento di mentalità, gusto e storia europei. E’ da tempo che non sono allestite ampie mostre sui macchiaioli e pensiamo che questa possa essere apprezzata".

Saranno previste convenzioni con altri musei pisani?

"La mostra sarà accompagnata da una serie di incontri che amplieranno la conoscenza sul tema. I macchiaioli vissero poi in un periodo politico preciso, il Risorgimento. E a Pisa abbiamo la Domus mazziniana che vorremmo coinvolgere così come Palazzo Lanfranchi dove si trova una bella collezione di grafica di Fattori".

Nel 2023 Pisa sceglierà il nuovo sindaco, che cosa si augura?

"Prima ancora si terranno le elezioni politiche, fondamentali per il nostro Paese. Dico solo, speriamo bene. Al di là delle idee personali, Palazzo Blu ha avuto sempre ottimi rapporti con le amministrazioni comunali, di colori diversi, che si sono succedute e con i sindaci Fontanelli, Filippeschi e Conti. Le nostre mostre hanno sempre ottenuto il patrocinio di Palazzo Gambacorti. Per Haring il Comune ci ha offerto anche un appoggio maggiore con iniziative che hanno coinvolto la città".