Luce e tenebre, il paradiso secondo Cristicchi

Dramma popolare, l’edizione dedicata ai 700 anni dalla morte del Sommo poeta. "Il cammino che lo riporta alle priorità della vita"

di Gabriele Nuti

"Qual è il senso dell’esserci". Con queste parole Simone Cristicchi riassume il messaggio della settantacinquesima edizione del Dramma Popolare di San Miniato di cui sarà il protagonista con "Paradiso-Dalle tenebre alla luce". Il testo si ispira al Paradiso della Divina Commedia di Dante a cui il Dramma rende omaggio e prende spunto nell’anno del settecentenario della morte. "Inseguivamo Cristicchi da alcuni anni – le parole del presidente dell’Istituto del Dramma, Marzio Gabbanini – Ne ammiriamo l’onestà intellettuale, l’attenzione agli ultimi, la forza interiore, la capacità creativa e di percorrere un cammino che lo riporta alle priorità della vita e a riscoprirsi come cristiano inconsapevole". Ogni spettacolo di Cristicchi, cantautore, scrittore e attore, fa riflettere, scuote le coscienze, non lascia indifferenti. "Con ‘Paradiso-Dalle tenebre alla luce’ – dice il cantautore che del Dramma 2021 è anche autore delle canzoni, protagonista, regista e co-autore delle musiche con Valter Sivilotti - vorrei scuotere il pubblico nella sua interiorità".

E questo fa il Dramma Popolare di San Miniato dal 1947, da 75 ininterrotte edizioni (il più antico d’Europa) sul prato del Duomo come chiamano i sanminiatesi la piazza della cattedrale e del palazzo vescovile. Alla presentazione a Palazzo Grifoni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, sono intervenuti con Gabbanini e Cristicchi (collegato da remoto), il vescovo Andrea Migliavacca, il presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco Simone Giglioli, il presidente della Fondazione Antonio Guicciardini Salini, Alberto Pedoni direttore generale di Credit Agricole Toscana e Gianluca Balestra direttore organizzativo del Dramma. Collegato da Roma il direttore artistico Masolino D’Amico. Per il Dramma (che andrà in scena in anteprima nazionale dal 23 al 28 luglio) Simone Cristicchi ha scritto canzoni nuove che intervallerà ai monologhi per i quali ha preso spunto da Dante e dai mistici di tutte le epoche (con il supporto del teologo Guidalberto Bormolini e don Luigi Verdi della comunità di Romena), e alle musiche dell’orchestra Oida di Arezzo. Una delle canzoni è presa dall’inno alla Madonna del trentatreesimo canto del Paradiso: "Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d’eterno consiglio…". Dall’Inferno, al Purgatorio, al Paradiso. La rinascita di Dante è collegata inevitabilmente con i nostri tempi. Per il vescovo Migliavacca un "tema di attualità, la Divina Commedia fa sintesi di un’epoca e raccoglie la cultura cristiana".

Il sindaco Giglioli fa il paragone tra l’inizio del Dramma, nel 1947, la ricostruzione post bellica e la ricostruzione post pandemia. "Ristoro dello spirito", definisce Giglioli il teatro di San Miniato. Per Guicciardini Salini, infine, "Cristicchi si eleva sulla massa degli artisti". Una lezione dantesca e storica l’intervento del presidente Giani che ha messo in evidenza la bontà della scelta di portare in scena il Paradiso e citato i collegamenti tra Dante e San Miniato dove Pier delle Vigne morì rinchiuso nella rocca di Federico II. "Simone Cristicchi ha scelto il Paradiso e ha fatto bene – ha detto Giani – Dante ha messo 32 toscani su 40 nell’Inferno. Da San Miniato potremo riammirare le stelle". Anche quest’anno il Dramma Popolare di San Miniato – frutto della sinergia con Elsinor centro di produzione teatrale, Arca Azzurra Teatro, Accademia Perduta Romagna Teatri - è sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, Crédit Agricole Italia e Tecnoambiente.