"Lontano dalle bombe per iniziare una nuova vita"

Dall’Ucraina a Cascina: la consigliera regionale Irene Galletti (M5S) apre le porte a una giovane farmacista con due bambini. "Dobbiamo fare tutti qualcosa"

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di Gabriele Masiero

PISA

Oksana e i suoi due figli da qualche giorno sono rifugiati a Pettori, piccola frazione di Cascina. Arrivano da Radechiv, piccolo centro a nord di Leopoli, dove la guerra di Putin all’Ucraina non è ancora arrivata, ma da dove sono fuggiti anche per volontà del marito di Oksana di mettere al sicuro la sua famiglia. Ora sono ospiti della famiglia di Irene Galletti, capogruppo del M5S in consiglio regionale. "Ho seguito il cuore oltre che la testa – racconta la consigliera a La Nazione – perché Svitlana, la mamma di Oksana, è da anni una nostra collaboratrice familiare e appena è scoppiata la guerra abbiamo capito che non c’era tempo da perdere. Oksana ha trent’anni ed è una farmacista: non voleva lasciare il suo Paese e hanno faticato a convincerla. Alla fine c’è riuscito il marito che le ha fatto capire che questa era la soluzione migliore per lei e i loro figli di 2 e 6 anni". Da Radechiv a Pettori è un viaggio di circa 1700 chilometri, che mamma e bambini hanno percorso quasi interamente in pullman per raggiungere l’Italia. "Provvederò io - assicura la consigliera regionale - al pagamento delle spese di sostentamento, la casa è di alcuni miei generosi familiari, e insieme al resto dei vicini cerchiamo di rendere questa permanenza meno traumatica possibile ai due bambini. Loro non sanno che sono scappati dalla guerra, ma credono che questa sia una vacanza dalla nonna e Oksana ci ha già detto che appena possibile vuole tornare a casa e ricongiungersi con il marito".

Irene Galletti racconta questa storia, "uguale a quella di tante altre" e guarda la famigliola sorridendole con gli occhi. Del resto, questa giovane madre vive una "vita sospesa" tra l’ansia per l’Ucraina martoriata dalle bombe e il sollievo di essere al sicuro, soprattutto per i bambini, che giocano con la nonna e ridono felici. Ma dietro lo sguardo apparentemente sereno di Oksana c’è l’angoscia per suo marito rimasto a casa. "Le notizie e le immagini terribili che arrivano dall’Ucraina - sottolinea Irene Galletti - sono insopportabili per chiunque, non solo per Oksana. Nessuno può restare indifferente". Con il cuore di una madre Galletti, che ha una figlia piccola, nei giorni scorsi ha presentato una mozione approvata all’unanimità per garantire l’accoglienza degli orfani ucraini (in Toscana ne arriveranno 81): "E’ una questione terribile – conclude la capogruppo del M5S – perché molti istituti sono già stati evacuati come quelli di Odessa, dove viveva il bambino che una coppia pratese era in procinto di adottare. Hanno attraversato la disperazione di aver visto le procedure di adozione interrotte dal conflitto (avevano già depositato al tribunale di Odessa i documenti pochi giorni prima) e di sapere che il loro piccolo era in pericolo. Adesso con l’aiuto del ministero degli Esteri e della commissione adozioni internazionali stiamo cercando di arrivare a un protocollo speciale per permettere alle famiglie già legate al loro futuro figlio di poterli accogliere, senza scavalcare le procedure di adozione ordinarie ma solo per permettere un ragionevole ricongiungimento".