L’inverno può aspettare, caldo fino a Befana "Ormai stesse temperature notte e giorno"

Andrea Pardini, Rete meteo amatori di Pisa: "L’anticiclone africano porta con sé stabilità. E almeno fino al 10 gennaio sarà così..."

Migration

di Carlo Venturini

Fino al 10 gennaio, le temperature continueranno ad essere ben oltre la media stagionale (quasi, +10 gradi) con l’anticiclone africano che blocca la circolazione d’aria e sposta lo zero termico dai 2000 metri ad oltre i 3mila metri di quota. E’ in sintesi quanto ci ha detto Andrea Pardini del gruppo "Rete meteo amatori" sezione Pisa.

E’ un inverno record questo?

"Aspettiamo i dati conclusivi di dicembre, ma non vi è dubbio che le temperature a dicembre sono veramente ben oltre la media stagionale".

La causa?

"L’anticiclone africano che staziona qui e di conseguenza l’alta pressione. L’alta pressione porta con sé stabilità meteo e stabilità delle temperature".

Cosa comporta?

"Non ci sono sbalzi termici significativi tra giorno e notte. Da noi si vedono temperature notturne sui 12-13 gradi, e di giorno o sono uguali o salgono di un grado. Lo testimonia ad esempio l’assenza di vere brinate, ’ghiacciate’ e nebbie tipiche delle zone pianeggianti. Insomma non c’è circolazione, non ci si nono correnti d’aria in movimento. Detto in termini ancora più semplici non c’è rimescolamento di aria di diverse temperature. Tutto è stabile".

Di cenoni su piste innevate come si facevano all’Abetone nemmeno a parlarne?

"I modelli di previsione che difficilmente sbagliano nel breve periodo, ci indicano una situazione di temperature alte almeno fino all’Epifania. Potremmo spingerci fino al dieci di gennaio dicendo che cambierebbe poco per gli amanti deli sport invernali nella nostra zona. Tenete conto che in questi giorni, lo zero termico si è alzato fino ad oltre i 2000 metri di quota. Nel week end prevediamo che si alzi ancora di più: si parla di poco sotto i 3mila metri, intorno ai 2700 metri. Insomma ci vuole l’arco alpino. Oltre il 10 di gennaio, sarebbe fuorviante fare delle previsioni. Possiamo dire con quasi assoluta certezza che questo è il dicembre più caldo rispetto a quanto analizzato nel trentennio che va dal 1981 al 2010".

Come è correlata questa situazione di caldo "stagnante" col freddo polare ed "assassino" che ha colpito gli Stati Uniti?

"Può essere che sia la doppia faccia del cambiamento climatico. Il freddo polare improvviso non è in contraddizione con il riscaldamento globale. Negli Usa, l’aria polare dall’Alaska è precipitata negli stati inferiori senza incontrare ostacoli come le catene montuose. Qui da noi è risalita invece l’aria dalle zone meridionali".

C’è da temere che quel gelo arrivi anche qui da noi?

"Lo escludo e per vari motivi. Uno di questi, il più importante è che c’è l’oceano che ha un forte potere di mitigare. Da noi persisterà ancora l’influsso delle correnti meridionali con moto ondulatorio quindi le temperature sono decisamente miti". Guardiamo al meteo almeno fino al 31 dicembre. Cosa aspettarsi?

"L’anticiclone nord africano continua ad essere protagonista della scena meteorologica, continuando a garantire per questi ultimi giorni del 2022 un clima mite sulla nostra penisola oltre ad una maggiore stabilità atmosferica. Stabilità che sarà responsabile del ristagno nei bassi strati di particelle inquinanti".