
L’Europa alla prova sui banchi Il sistema scolastico dell’Ue varia da Stato a Stato
In Inghilterra i ragazzi iniziano la scuola a 56 anni, la terminano a 16 e a 18 possono già decidere di andare al college, la nostra università. Studiano le nostre stesse materie (nella foto gli studenti della Fibonacci in un’aula rinnovata), ma con l’aggiunta di corsi extra-scolastici. Per spostarsi, sin dal primo anno devono registrarsi con un badge, una carta magnetica. Non hanno una classe specifica perché possono scegliere corsi facoltativi (cucina, teatro, sport, musica…). Gli studenti pranzano a scuola e tornano a casa dopo i corsi pomeridiani. L’organizzazione scolastica svedese è classificata come la migliore. I genitori non pagano né i servizi né il materiale scolastico. Gli studenti non sono sottoposti a verifiche, non ci sono voti ma giudizi, non possono essere bocciati, inoltre non ci sono compiti per le vacanze e quelli per casa sono inferiori ai nostri. Nel sistema scolastico finlandese non ci sono differenze tra la scuola Primaria e Secondaria e si evita la ripetizione dell’anno. Le lezioni sono prevalentemente basate sulle attività laboratoriali e si lavora in gruppi. Non esistono scuole private e gli insegnanti tendono a non scoraggiare gli alunni con valutazioni negative. Uno dei problemi è l’elevato tasso di bullismo, diminuito negli ultimi anni.