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Le auto, un colpo di fulmine: "Sulle spalle di mio padre vidi il mio primo Gran Premio"

Il pisano Ernesto Desiderio, 38 anni, ingegnere di pista di Formula 1 nel team Vcarb "Gioco con le macchine...". Dal set-up con i colleghi al lavoro col pilota in pista nel weekend.

Ernesto Desiderio, 38 anni, nato e cresciuto a Pisa

Ernesto Desiderio, 38 anni, nato e cresciuto a Pisa

di Giulia De Ieso

Dall’Indycar alla Williams, passando per l’Endurance. È il curriculum di Ernesto Desiderio, 38 anni, nato e cresciuto a Pisa, ingegnere di pista di Formula 1 nel team Vcarb (Visa Cash App Racing Bulls).

Come si è appassionato alla Formula 1?

"Da piccolo, mio papà guardava la Formula 1. Una volta eravamo a Monaco, c’era il Gran Premio e mio padre mi alzò oltre le staccionate per vedere le macchine: è il primo ricordo che ho dei motori. Da lì ho iniziato ad appassionarmi a qualsiasi cosa che andasse veloce. Ho fatto l’Itis “Da Vinci” a indirizzo aeronautico: mi interessava la parte tecnica e lavorare con il pilota. Poi all’università ho fatto Ingegneria Aerospaziale e la specialistica in Ingegneria automobilistica, durante la quale ho fatto parte della squadra di Formula SAE (oggi Formula Student, ndr): lì ho capito che avrei voluto fare l’ingegnere di pista".

E dopo la laurea?

"Sono stato in Dallara quattro anni, tra Italia e America: sono stato ad Indianapolis, in Indycar e in Nascar, ho scoperto un mondo che non conoscevo. Ho incontrato mia moglie e mi sono trasferito in Germania, con la Toyota, dove sono stato per due anni e mezzo, lavorando nel WEC. Ho quasi vinto Le Mans due volte, nel 2016 e nel 2017. L’anno dopo poi l’ho effettivamente vinta, ma ero già passato in Formula 1. In Haas mi occupavo dell’aereo performance e poi sono diventato l’ingegnere di pista di Romain Grosjean. Ero con lui a Sakhir, nel 2020, durante l’incidente: è stato terrificante, sono stati 28 secondi molto difficili".

Come spiegherebbe il suo lavoro?

"Mi piace dire che “gioco con le macchinine”. L’ingegnere di pista ha la responsabilità di preparare la macchina e decidere il set-up con gli ingegneri. Poi nel weekend c’è il lavoro col pilota in pista e attraverso la radio: c’è una parte psicologica che è fondamentale lavorando con uno sportivo. Lo scopo finale è ottimizzare la performance della vettura e del lavoro di tutti".

Ha anche scritto un libro sull’ottimizzazione della performance del pilota…

"Quando ci siamo fermati per la pandemia ho frequentato un corso di psicologia per atleti, scoprendo che applicavo già un preciso metodo di lavoro nell’approccio psicologico che ho col pilota, poi è venuta l’idea del libro. È un ambito in cui si lavora ancora poco nel motorsport, sono contento che abbia avuto un riscontro positivo".

Tempo fa ha incontrato i ragazzi dell’ITIS, come è stato?

"Per me è stato un onore, i ragazzi erano molto interessati, siamo rimasti a chiacchierare anche dopo la campanella dell’uscita, erano molto affascinati più dall’interazione con il pilota che dalla parte tecnica. Mi sono emozionato: ero nella stessa aula magna in cui da ragazzo cercavo di avvicinare i piloti delle Frecce Tricolore quando erano ospiti a scuola".

Che consiglio dà a chi vuole lavorare nel motorsport?

"Non bisogna mai scoraggiarsi anche se sembra un mondo distante. Soprattutto bisogna avere passione, in tanti sbagliano pensando ai soldi, in realtà si sacrifica tanto.

In Racing Bulls è l’ingegnere di quale pilota?

"Di Yuki Tsunoda: ha un bel carattere, è un ragazzo vivace con tanta energia, parla poco ma quando prende confidenza è un tornado".

Ha un pilota o un momento che porta più nel cuore di tutti questi anni di carriera?

"Con tutti i piloti con cui ho lavorato ho formato dei legami speciali, l’ultimo con Yuki è nuovo e fresco. Penso anche a Romain, l’incidente c’ha legato tanto. Le prime gare con Racing Bulls sono state emozionanti, ho pensato a tutta la strada che ho fatto. La prima volta a Monza con questa squadra, mentre suonava l’inno italiano e passavano le Frecce Tricolori, ho pensato a questo: è stato un bel traguardo. E sarà bello anche questa settimana, quando torneremo sul circuito brianzolo".