ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

La versione di Nardini : "La destra isola la città. Meno servizi e assistenza"

L’assessora Dem presenta il bilancio dei suoi cinque anni e attacca Conti "Pronta a continuare il mio impegno in Regione. Lotta alle diseguaglianze".

L’assessora Alessandra Nardini

L’assessora Alessandra Nardini

di Enrico Mattia Del Punta

"È impensabile e antistorico che il Comune di Pisa si faccia carico da solo dei bisogni sociosanitari e assistenziali. Il risultato sarà meno servizi e minore assistenza. La destra sta isolando la città. Il prezzo più alto lo pagheranno le cittadine e i cittadini". A dirlo è l’assessora regionale Alessandra Nardini (Pd), che ieri alle Officine Garibaldi, ha presentato un bilancio sui suoi 5 anni, come assessora regionale, "tra scelte, risultati, e prospettive". Nardini è anche intervenuta sul dibattito in consiglio comunale di Pisa, di ieri, sulla decisione di uscire dalla Società della Salute dell’amministrazione di centrodestra, ma non solo.

Nardini, quali sono, concretamente, gli obiettivi raggiunti durante il suo incarico, e quali invece restano ancora da centrare?

"Credo che abbiamo raggiunto risultati importanti in un periodo segnato da profonde trasformazioni e aggravato economicamente dalla pandemia e dalle guerre. Abbiamo introdotto i nidi gratis, consentendo a migliaia di bambine e bambini di accedere a un diritto essenziale; abbiamo finanziato i libri scolastici gratuiti a chi ha un Isee fino a 15.800 euro e aumentato il limite Isee per le borse universitarie, garantendo 1200 nuove borse di studio. Abbiamo investito 4,7 milioni contro lo sfruttamento lavorativo, potenziato i centri per l’impiego, riformato il sistema dei tirocini, alzando il rimborso a 600 euro e legando il sostegno alle aziende all’assunzione. Cito poi gli oltre 53 milioni del Patto regionale per il lavoro, con attenzione specifica a donne, giovani, persone con disabilità e aree interne e di crisi. Abbiamo fatto un bando assunzioni che incentiva i contratti a tempo indeterminato, destinato risorse importanti ai bilanci di genere e a percorsi educativi per promuovere la parità nelle scuole".

Di recente lei ha denunciato pubblicamente i commenti apparsi sotto alcuni post del generale Vannacci.

"Mi hanno attaccata sui percorsi di educazione alla parità nelle scuole. Vannacci e i suoi difendono una società patriarcale omofoba, razzista e sessista. I commenti violenti contro di me lo confermano. Non mi faccio certo intimidire e continuerò a combattere per una società delle pari opportunità tra donne e uomini, e di uguali diritti per ogni persona, amore, famiglia".

Si ricandiderà alle prossime elezioni regionali? E se si guardando al futuro, quali sarebbero le sue priorità per il prossimo mandato?

"Quando ho deciso di rinunciare al Parlamento europeo e restare in Toscana, l’ho fatto per mantenere l’impegno con chi mi ha eletta e voglio continuare a lavorare per la nostra regione. Le priorità saranno sempre la lotta alle disuguaglianze, la creazione di lavoro dignitoso e sicuro, l’educazione come diritto, l’istruzione come strumento di emancipazione e giustizia sociale".

L’8 e il 9 giugno si voterà per i referendum abrogativi. Lei si è espressa con convinzione a favore della proposta?

"È cruciale per dare una risposta chiara contro la precarietà e i licenziamenti ingiusti, per rafforzare la sicurezza sul lavoro e fare un passo avanti sul diritto alla cittadinanza. La destra ha paura e invita vergognosamente a non votare".