
L’ambasciatrice Natalia Quintavalle insignita del "Campano d’Oro" 2023
È stata soltanto la quinta donna a essere premiata su 73 edizioni del "Campano d’Oro" ma la terza in rapida successione dopo Manuela Roncella nel 2021 e Maria Chiara Carrozza nel 2022. Stiamo parlando di Natalia Quintavalle, laureata nell’Ateneo pisano nel 1981, oggi ambasciatrice in Afganistan. è stata lei la destinataria del prestigioso riconoscimento che dal 1971 ALAP assegna a personalità che si siano distinte nella loro vita professionale. Un premio molto ambito per i prestigiosi nomi presenti sull’Albo d’Oro. Dopo i saluti del prorettore vicario Giuseppe Iannaccone e del sindaco Michele Conti, ha preso la parola per la laudatio Maria Rosa Cutufrulli, giornalista e scrittrice, la quale ha esaltato la personalità di Natalia Quintavalle, sottolineando più volte l’asimmetria fra uomo e donna nella nostra società, anche a livello degli incarichi istituzionali, diplomazia compresa "dove – ha ricordato ai presenti – le donne sono soltanto venti sui 150 ambasciatori italiani". Il presidente di Alap, Paolo Ghezzi, ha quindi consegnato a Natalia Quintavalle il Campano d’Oro dando anche lettura della motivazione nella quale è descritta la brillante carriera nella diplomazia compiuta dall’ambasciatrice, "una carriera sempre attenta al tema della cooperazione internazionale". Ghezzi ha anche sottolineato l’importanza che propria una donna sia ambasciatrice in un Paese dove la donna vede ogni giorno ridotti ai minimi termini i suoi diritti. Dopo aver ringraziato Alap e Ateneo, Natalia Quintavalle,ha sottolineato il ruolo che un ambasciatore-donna può avere nell’ambito della diplomazia, tanto più in Paesi estremi come è considerato oggi l’Afganistan. "Ma l’obiettivo – ha detto – deve essere quello di riuscire a creare un dialogo teso a migliorare la condizione della donna". L’ambasciatrice ha ricordato che questa stessa esigenza è stata avvertita da altre nazioni quali gli Stati Uniti e la Finlandia che hanno destinato a Kabul (dislocate in via provvisoria a Doha, in Qatar) figure femminili nel ruolo di ambasciatrici del proprio Paese. La cerimonia si è conclusa con la splendida esibizione del Coro dell’Ateneo pisano sotto le direzione sempre inappuntabile del maestro Stefano Barandoni. Il Coro rappresenta uno straordinario patrimonio culturale della città che forse non tutti i pisani conoscono e sanno apprezzare nella misura che meriterebbe. Mentre in Sapienza si parlava di Afganistan, in strada è sfilato un interminabile corteo di giovani inneggianti alla fine del patriarcato. Mai simbolismo fu più appropriato.
Renzo Castelli