La storia della cura dell’uomo. Dalla Preistoria fino a oggi

Accudire il cuore per assistere il corpo e l’anima. Malattie cardiovascolari principale causa di morte. CLASSE III A SCUOLA PRIMARIA "OBERDAN", PISA.

La storia della cura dell’uomo. Dalla Preistoria fino a oggi

La storia della cura dell’uomo. Dalla Preistoria fino a oggi

Sappiamo che per tenere in forma il nostro cuore dobbiamo mantenere uno stile di vita adeguato.

Secondo l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ogni anno muoiono più persone a causa delle malattie cardiovascolari che per qualsiasi altra causa. La scienza ci insegna che molte malattie possono essere prevenute praticando regolarmente uno sport, stando attenti ad un’alimentazione equilibrata con varietà di cibi. Dallo studio della storia abbiamo imparato che l’uomo all’inizio della sua comparsa sulla Terra seguiva i ritmi della natura: seguiva "un’alimentazione stagionale"... L’ Uomo di Neanderthal si nutriva di bacche, piante, vegetali e carne.

Ai giorni nostri cerchiamo di avere un’alimentazione sana mangiando semi, bacche, verdure colorate, carne e pesce ma i ritmi delle nostre giornate ci costringono a mangiare velocemente e anche cibi ricchi di grassi e sostanze non proprio salutari che purtroppo non fanno bene al nostro cuore.

Con il suo "stile di vita" l’ Uomo di Neanderthal, forse, sapeva già che si stava prendendo cura del suo cuore? Se a questa domanda è difficile rispondere con certezza, invece, possiamo essere sicuri di risponedere ad un’altra domanda: "si prendeva cura delle persone “CON” il cuore?" A questa domanda ci hanno aiutato a rispondere gli studi della dottoressa Penny Spikins dell’Università di York dimostrando che dai resti ritrovati in un sito di la Chapelle aux Saints gli antropologi hanno studiato un individuo di 40 anni vissuto circa 60.000 anni fa e considerato molto vecchio per quei tempi. La sua vita era continuata solo grazie all’aiuto ricevuto dai suoi "parenti".

Infine, come tutti gli esseri della sua specie ha ricevuto una degna sepoltura come testimoniano i reperti. Possiamo dire che prendersi cura del corpo è prendersi cura dell’altro come persona e questo fa bene al cuore in tutti i sensi. Prima di lui nessuna specie si era occupata dei propri simili dopo la morte e questo comportamento dimostra che l’Uomo di Neanderthal non era una creatura selvaggia e irrazionale.

Era in grado, invece, di provare compassione. L’esperta J.M.B. De Castro ha sottolineato che nonostante non abbiamo le prove per affermare che i Neanderthal avessero emozioni e sentimenti, non potremmo neanche affermare il contrario perché considerata la loro somiglianza a noi Sapiens c’è da aspettarsi che provassero gioia, paura, tristezza,sorpresa e perché no...amore!