La rivoluzione del perdono: base per la pace "L’obiettivo è andare avanti insieme per lo sviluppo"

"Il popolo è riuscito a riconciliarsi. No alle vendette ma una degna sepoltura per i propri cari".

La rivoluzione del perdono: base per la pace  "L’obiettivo è andare avanti insieme per lo sviluppo"

La rivoluzione del perdono: base per la pace "L’obiettivo è andare avanti insieme per lo sviluppo"

Ivonne (nella foto), ha risposto alle domande degli studenti.

Come perdonare chi ha ucciso i suoi cari?

"Il governo ha applicato la politica del perdono e della riconciliazione, chi voleva poteva attuarla. Non si mirava alla vendetta ma a una degna sepoltura dei propri cari ritrovati grazie a questo. E’ una fortuna riuscire a perdonare ma non deve essere condannato chi non ci riesce. Non c’è mai un motivo giusto per uccidere soprattutto credendo a falsità diffuse a proposito, per mettere gli uni contro gli altri".

Come sono state rimarginate le ferite?

"Il Ruanda dal ‘94 è un altro Paese. Vi sono tante ferite ma è evidente quanto il popolo sia riuscito a riconciliarsi. Come possono convivere i sopravvissuti Hutu e Tutsi? E’ possibile perché il popolo ruandese ha voluto applicare la resilienza intesa come capacità di affrontare e superare un evento non vendicandosi, cercando di andare avanti poiché la vendetta non porta a niente. Oggi si parla di ruandesi che stanno ricostruendo il proprio paese, uno dei territori più sicuri e puliti dell’Africa, con acqua ed elettricità anche nei dintorni della capitale, poi il 70% in parlamento sono donne. Sono evidenti i risultati della riconciliazione, della volontà di andare avanti nel ricostruire il paese".