Saverio
Bargagna
La prima vittoria. Promosso a pieni voti. L’esordio pubblico di Alberto Aquilani convince: umiltà, entusiasmo, determinazione e – soprattutto – empatia con la piazza. Benvenuto Alberto e buon lavoro. Neppure il caso Kolarov ne ha scalfito l’eleganza, anzi per assurdo ne ha marcato indirettamente la differenza facendo emergere un grande rispetto per città e tifosi. Al netto di tutto questo, adesso si apre una grande "scommessa" tecnica. Quale? Il recupero e la valorizzazione della rosa attuale. Il passaggio focale della prima uscita pubblica di Aquilani non è sfuggito: il mister porterà in ritiro con sé, di fatto, la stessa squadra che la passata stagione ha deluso. E allora il punto di caduta è evidente: la squadra ha deluso perché sopravvalutata tecnicamente o perché non abbastanza valorizzata nei mesi scorsi? E’ qui che casca l’asino e, se vogliamo, gran parte del mercato e delle nostre fortune nel breve-medio periodo. Ora è evidente che il modo di giocare di Aquilani sarà ben diverso da quello di D’Angelo e quindi bisognerà intervenire anche sul mercato cercando palleggiatori a centrocampo e due esterni offensivi. Ma il resto della rosa, per assurdo, potrebbe anche andare bene così a patto che – per l’appunto – il rendimento sotto la gestione Aquilani sia diverso dal primo Maran o dall’ultimo D’Angelo. Affare non banale, se permettete. Perché l’idea della rivoluzione completa estiva da una parte apriva a numerose incognite ma, dall’altra saziava la fame di una piazza scottata dall’ultima stagione. Ripartire con un Pisa diverso nella mentalità e nello stile di gioco, ma simile in gran parte dei nomi è davvero una super sfida. E tutti, sia ben chiaro, speriamo di vincerla con lui.