
La veglia del carrello, caratterizza la notte della vigilia del Gioco (Foto Del Punta/Valtriani)
dI Ilaria ValleriniPISAA Roma, la notte prima degli esami, gli studenti si ritrovano in piazza Sempione per cantare l’omonima canzone di Venditti. Una notte memorabile è vero, ma non è l’unica. Per il calciatore c’è la notte prima del calcio d’inizio di un match, mentre per il combattente del Gioco del Ponte c’è la notte prima di salire sul carrello. Ogni anno la preparazione è dura, richiede sacrificio, e spesso va avanti fino all’ultimo per un ‘ripasso’ generale. E’ un momento importante di condivisione e lo spirito di squadra c’è e si sente. Quando parte il conto alla rovescia i combattenti abbandonano le armature per rilasciare la tensione e si abbandonano ad un’ultima notte di celebrazioni, ma senza eccessi, tra convivialità e socialità. La Parte Australe si riunisce per una cena semplice e leggera (anche il giorno del Gioco restano a stecchetto per pranzo) e poi si avvia sul Ponte di Mezzo per la tradizionale veglia al carrello. Anche a Borea, le Magistrature vanno a cena fuori insieme. Si banchetta cercando di non esagerare anche se si sa, dice qualcuno da Tramontana, che i combattenti sono di buona forchetta. Anche i gruppi della parte civile cenano insieme al ristorante. Poi, intorno alle 21.30, arriva il momento di ritrovarsi sul Ponte di Mezzo per la veglia al carrello.Un "assembramento libero" per vivere insieme questo momento. In passato non è mancata la goliardia tra cori, sfottò e sfide lanciate alle Magistrature avversarie. I generali fanno una scappatina, ma la notte passa quasi in bianco per gli ultimi preparativi. Perché l’ora X è vicina e devono far quadrare tutto per garantire uno spettacolo perfetto sotto qualsiasi punto di vista. Sul Ponte, entro la mezzanotte, è tutto finito. E’ il tempo di riposare perché la giornata della battaglia sarà lunga, faticosa e accaldata (sarà un sabato da bollino rosso). Ma chissà chi riuscirà a chiudere occhio… All’alba del Gioco del Ponte la modalità della vestizione della fusciacca oppure indossare lo stesso intimo delle edizioni precedenti diventa per alcuni, quelli più scaramantici, quel qualcosa in più che può fare la differenza tra una vittoria gloriosa o una sconfitta tremenda sul Ponte.Ilaria Vallerini