REDAZIONE PISA

Sindrome di Down, parlano i ragazzi: "La nostra lotta per diritti e autonomia"

Pisa, una delegazione dell’Aipd ospite nella redazione de La Nazione

L'incontro in redazione

Pisa, 22 marzo 2022 - Andrea, Francesco, Fabrizio e Giacomo rappresentano i circa 90 giovani, e meno, che frequentano l’Aipd pisana. Ieri, mentre stavano raggiungendo la redazione - li abbiamo invitati per la ricorrenza - una signora ha fatto loro gli auguri per la Giornata italiana persone Down. Una visita al giornale per lanciare un messaggio. Perché c’è ancora molto da fare. Con loro, Giovanni Iannuzzo coordinatore e operatore del Fare centro "dove si fa volontariato per altre realtà".

Ieri mattina, oltre a raccontare le loro storie a noi, sono stati anche a Ikea e al Carrefour con un banchetto per la vendita di uova di cioccolata, un’iniziativa promossa proprio da Aipd Pisa per autofinanziarsi (per informazioni 05048689 o sulla pagina fb dell’associazione). Ieri sera, poi, all’Arsenale è stato proiettato il film "Le ricette dello chef Antonio per la rivoluzione".

Molte le strutture con cui collaborano: Fattoria didattica La Serra, l’oasi Lipu, Torre a Cenaia. "Puntiamo su inclusione, autodeterminazione e capacità di scegliere. Non vogliamo sostituirci a loro. Chiediamo che cosa vogliono sempre". A proposito. "Preferite mangiare a Ikea o tornare in associazione?".

La risposta è univoca. Meglio fuori. Perché uno degli obiettivi è l’autonomia. Ciascuno è diverso e ha i suoi tempi, come tutti. Andrea, che abita a Casciana Terme, spiega che ascolta la musica e passeggia con il suo "cane Choppy". Frequenta poi l’orientamento al lavoro il lunedì, martedì e giovedì. Francesco, che compie gli anni oggi, è bravo nella "decorazione della ceramica". Lui viene da una famiglia, che vive tra Roma e Pisa, tutta di artisti. Nella capitale prendeva l’autobus da solo. Sa disegnare e suonare il violino. "Ho fatto anche il saggio".

Fabrizio, di origini calabresi, quasi 30enne, sta svolgendo un tirocinio alla pizzeria Zenzero. "Sono aiuto cuoco. Suono la tromba con la scuola Bonamici e mi piace realizzare puzzle da mille e 2mila pezzi. E poi il teatro. Con il primo stipendio? Vorrei comprarmi la Play, quella vecchia si è rotta. E, sì, mi piacerebbe vivere da solo".

Anche Giacomo ascolta la musica. Lunedì pomeriggio e il sabato gioca a calcetto. A breve, "con l’orientamento al lavoro comincerò il tirocinio al Mc Donald’s. Vorrei stare ai tavoli". "Il percorso va dall’infanzia fino all’età adulta, dal gioco-imparo, agli esploratori. Si scoprono mezzi nuovi, si conoscono il semaforo e le strisce pedonali per, alla fine, riuscire ad abitare da soli", ci dice ancora Giovanni Iannuzzo che, dopo la laurea in Servizi sociali, ha svolto un tirocinio universitario, prima all’Usid, Ufficio servizi per l’integrazione di studenti con disabilità.

"Poi, mi hanno mandato all’Aipd. Ho sentito che era la strada giusta. Ora sono coordinatore di progetti. Apprezzo la precisione, l’impegno e il modo limpido di procedere di questa associazione fatta da famiglie, ne condivido i valori".