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La Nazione di Giacomo Puccini. La mostra arriva al Verdi. Fotografie, articoli, cimeli

Dopo l’inaugurazione alla Camera dei Deputati, tappa pisana dal 4 al 23 marzo. Martedì in regalo con il giornale un inserto speciale da collezione di 64 pagine.

Due pannelli della mostra e, nella foto piccola, la copertina dell’inserto speciale

Due pannelli della mostra e, nella foto piccola, la copertina dell’inserto speciale

di Guglielmo VezzosiPISAGiacomo Puccini e la “sua“ Nazione. Un rapporto stretto, quello tra il grande compositore e lo storico quotidiano, come attesta la ricchezza di articoli e testimonianze che è stato possibile recuperare dall’archivio storico del giornale. Un’abbondanza di materiale che nell’anno della doppia ricorrenza — il centenario della scomparsa del Maestro e il 165° anniversario della fondazione del giornale — si è trasformato nella mostra “La Nazione di Puccini: immagini, luoghi e suggestioni di un compositore di genio“.

La mostra è stata inaugurata appunto nel 2024 alla Camera dei Deputati e quindi ha fatto tappa a Lucca, città natale del grande compositore. Adesso arriva a Pisa dove verrà ospitata al teatro Verdi con taglio del nastro il 4 marzo alle ore 11.30 alla presenza di ospiti e autorità. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 23 marzo dal martedì al sabato con orario 10-18 e ingresso gratuito. Curatore della mostra è il giornalista e studioso pucciniano Maurizio Sessa: attraverso 36 pannelli si offre al pubblico uno sguardo profondo e intimo sulla vicenda umana e artistica del compositore in un percorso iconografico e documentario che offre un punto di vista ricco di spunti e suggestioni.

Articoli, ritagli, immagini, locandine e documenti narrano l’evoluzione artistica e professionale del compositore dal 1894, anno della rappresentazione di Manon Lescaut al Teatro Pagliano (oggi Teatro Verdi) di Firenze, fino al 1927, anno in cui, al Teatro Politeama Fiorentino, fu rappresentata postuma Turandot, la sua ultima opera. Tra i documenti meno noti figurano riproduzioni delle lettere che Puccini inviava a due dei suoi più cari amici, il marchese Piero Antinori e il conte Giuseppe della Gherardesca: provengono dall’archivio della famiglia Antinori di Firenze e rivelano aspetti della vita privata del compositore, i soggiorni e le battute di caccia in Maremma.

Da Lucca arrivano invece il certificato di battesimo (22 dicembre 1858) e gli articoli di alcune testate locali dell’epoca che attestano l’attività del futuro compositore quando muoveva i primi passi nel mondo delle note musicali. Un pannello riproduce anche una locandina d’epoca di una storica rappresentazione della Turandot proprio al Verdi di Pisa, nel 1928 nonché la foto di un superbo costume di scena, sempre per la Turandot del 1940, per gentile concessione dell’Archivio Storico della Fondazione Cerratelli.

Il giorno dell’inaugurazione sarà disponibile il catalogo della mostra e verrà distribuito, in abbinamento gratuito con La Nazione, un inserto speciale da collezione di 64 pagine dedicato all’evento.