La Neurochirurgia pronta a cambiare casacca, anzi camice. È il sindacato dei medici Anaao a sollevare il problema, anzi il conflitto mai risolto tra camici ospedalieri ed universitari che lavorano nell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. "La neurochirurgia è un reparto a direzione ospedaliera, ora è pronta a diventare a direzione universitaria, grazie ad un accordo della direttrice generale con il rettore, fatto sotto ferragosto", dice Gerardo Anastasio segretario regionale dello stesso sindacato. Il casus belli della Neurochirurgia è l’ultima tessera di un mosaico che avvilisce i medici.
"E’ uno schiaffo – dice chiaramente Anastasio – che viene dato a tutti i medici ospedalieri dell’azienda e del quale abbiamo informato immediatamente i vertici della Regione. Perché la neurochirurgia - da sempre diretta da un ospedaliero - dovrebbe diventare universitaria? Forse per soddisfare la sete di potere di qualcuno, nascondendosi dietro non meglio precisate "esigenze didattiche"? Basta che l’Ateneo alzi il telefono et voilà, il direttore di reparto diventa universitario e di conseguenza lo diventa anche tutto il reparto, anche se composto solo da personale ospedaliero: ciuchi da soma che tirano avanti la carretta a onore e gloria dell’accademico di turno". Il sindacato continua nel sottolineare questa frattura tra chi "manda avanti la baracca" e cioè gli ospedalieri, "e chi si ritrova a dirigere reparti non avendo superato un concorso pubblico, ma per semplice investitura e in base ad un semplice accordo tra due persone": dice il sindacato.
Anastasio riprende: "Com’è possibile a Pisa che tra i mille ospedalieri, solo, ripetiamo solo il 5% abbia la possibilità di dirigere un reparto? Gli universitari sono meno di 200: di essi, ben il 50% arriva a raggiungere una posizione di vertice e cioè a dirigere un reparto e molti di loro lo fanno perché vengono cannibalizzate dall’università le strutture ospedaliere".
Il boccone è amarissimo, tant’è che questo spartiacque tra "colleghi" si rimarca anche nel fenomeno dei "facenti funzione" di lungo corso. Dal sindacato commentano: "Se un direttore ospedaliero va in pensione, subentra il facente funzione in attesa che venga bandito il concorso. Questo facente funzione rimane appeso in questo limbo anche per quattro anni. E dopo magari non vince neanche il concorso - o arriva l’universitario di turno a soffiargli il posto. Se la stessa cosa capita in un reparto a direzione universitaria, il direttore che va in pensione, viene sostituto subito: nel giro di un mese ecco che c’è il nuovo direttore". Altra questione sollevata dal sindacato è l’efficienza delle strutture universitarie. "A volte, le strutture a direzione universitaria sono composte solo da una o due persone: alcuni "professori" pretendono poi di essere esentati dai servizi più gravosi e magari d’estate chiudono i loro reparti senza che nessuno della direzione sanitaria aziendale dica nulla".