REDAZIONE PISA

IV B primaria "Morroni" Ghezzano, ic Niccolini, San Giuliano Terme

La "lezione" del giornalista Mauro Banchini ("Greenaccord") nel Giorno della memoria il 27 gennaio

IV B primaria "Morroni" Ghezzano, ic Niccolini, San Giuliano Terme

Papa Francesco l’ha chiamata la "terza guerra mondiale a pezzi". E, in effetti, sono ben 169 i conflitti armati che, in questo momento, si stanno combattendo nel mondo. Li ha ricordati Mauro Banchini, giornalista impegnato in "Greenaccord", chiamato lo scorso 27 gennaio a parlare de "le conseguenze della guerra" ad una platea un po’ particolare: gli alunni che frequentano le classi quarte e quinte della scuola primaria "Vasco Morroni".

Significativa la data scelta per l’incontro: il Giorno della memoria, istituito in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati italiani nei campi nazisti. Era il 27 gennaio del 1945, quando l’Armata Rossa liberava Auschwitz, in Polonia, documentando quanto era riuscita a vedere: perché nessuno, un giorno, avrebbe potuto negare le atrocità che lì si erano consumate.

La vita in quel campo è raccontata in un film – capolavoro di Roberto Benigni, "La vita è bella": Mauro Banchini - che è anche nonno di due nipoti quasi coetanei dei bambini all’ascolto - ha fatto vedere uno spezzone di quel film.

Alcune parole hanno sottolineato i passaggi principali del discorso del giornalista, che ha invitato i ragazzi a stare svegli, ad osservare con attenzione tutto ciò che accade nel mondo .

La guerra, ogni guerra, distrugge uomini, donne e bambini, anche i civili, non impegnati direttamente nei combattimenti. Ma produce anche immensi danni ambientali. Emergency, associazione indipendente e neutrale nata nel 1994 su iniziativa di Gino Strada e di sua moglie per offrire cure medico chirurgiche alle vittime delle guerre e della povertà, ha scritto, nel maggio del 2022, una relazione in cui parla di guerra e crisi climatica ed ecologica. La guerra – si legge in quella relazione – rilascia in atmosfera veleni, aumentando l’effetto serra. Uccide anche milioni di animali: nella guerra civile in Congo è crollata la popolazione dei gorilla e rinoceronti, mentre in Sudan la guerra ha devastato gli elefanti, ridotti da 22 mila a 5mila. Sconvolge il paesaggio. Devasta la biodiversità: nella guerra tra Iran ed Iraq le palme da datteri si sono ridotti da 16 a 3 milioni. Distrugge i raccolti. Fa saltare pozzi di petrolio. Produce nubi tossiche, causate dalla distruzione di impianti industriali: un mese di guerra tra Russia ed Ucraina porta a emissioni di andidride carbonica nell’aria pari a quelle emesse in un anno intero a Firenze. Le sostanze chimiche contaminano acqua e suolo. Colture e fauna selvatica vengono distrutti.