ANDREA MARTINO
Cronaca

Inzaghi’s stories. Attesa per il vertice. Tutto è nelle mani di SuperPippo

La società non ha dubbi e vuole che il tecnico resti nonostante le sirene. Ma la strategia sotto la Torre è sempre stata chiara anche sul mercato. Nelle prossime ore la riunione con Corrado e Knaster per parlare di Serie A.

La società non ha dubbi e vuole che il tecnico resti nonostante le sirene. Ma la strategia sotto la Torre è sempre stata chiara anche sul mercato. Nelle prossime ore la riunione con Corrado e Knaster per parlare di Serie A.

La società non ha dubbi e vuole che il tecnico resti nonostante le sirene. Ma la strategia sotto la Torre è sempre stata chiara anche sul mercato. Nelle prossime ore la riunione con Corrado e Knaster per parlare di Serie A.

Nostalgici dell’arcinota "estate del pisano"? "Vedovi" di una calura estiva vissuta alla ricerca febbrile di aggiornamenti su un tema cruciale per il futuro dello Sporting Club? Eccovi accontentati: in tutti i ritrovi dei supporter nerazzurri l’argomento di discussione principale ruota attorno a Pippo Inzaghi. Il tecnico protagonista della promozione in A rimarrà a Pisa anche nel prossimo torneo, oppure farà le valigie e saluterà per accasarsi altrove? La città della Torre si è ritrovata improvvisamente calata all’interno di un vero e proprio giallo tardo primaverile, che probabilmente di concreto ha qualcosa ma non tutto, però nei fatti suscita inquietudini, confronti, pensieri e suggestioni. "Pippo va o Pippo resta?" è la domanda che tutti ci stiamo ponendo da giorni, da quando cioè dalla Sicilia hanno iniziato a rimbalzare voci – spesso tradotte in ricostruzioni strampalate – sul fortissimo interesse del Palermo.

E la risposta la può conoscere soltanto il diretto interessato. Nelle prossime ore le riserve verranno sciolte: il vertice tra Giuseppe e Giovanni Corrado, Davide Vaira e la supervisione di Alexander Knaster porterà i suoi frutti. La certezza che deve guidare le valutazioni e le reazioni della piazza è univoca e insindacabile: comunque si risolva questo interrogativo, lo Sporting Club a fine agosto inizierà la sua avventura in Serie A. E scusate se è poco: dal 1994 abbiamo assistito a due fallimenti, un campionato di Eccellenza, due di Serie D, otto di Serie B, tre di C2, otto di C1, tre di Lega Pro Prima Divisione, due di Lega Pro, due di Serie C. Sapere che tra tre mesi circa il nostro amato Pisa se la vedrà nuovamente contro il Napoli scudettato, i grandi squadroni del Nord, le romane, la Fiorentina, è un pensiero che infonde serenità e calma. Sensazioni amplificate anche da quanto fatto dall’attuale società dal momento del suo approdo sulle sponde dell’Arno: al netto dei risultati emessi dal rettangolo verde, che sono influenzati da una moltitudine di fattori non preventivabili prima che la palla inizi a rotolare, la dirigenza non ha mai lesinato gli sforzi necessari all’allestimento di rose in grado di competere alla pari con tutte le avversarie. È scontato che il Pisa non potrà permettersi di avere questa presunzione nei pomeriggi nei quali si ritroverà davanti le prime 7 o 8 della classifica di Serie A, ma è altrettanto certo che al gruppo che ha dominato la cadetteria verranno aggiunti gli elementi in grado di alzare in modo sostanziale l’asticella. Vista la china presa dal calciomercato negli ultimi anni, la dirigenza nerazzurra non si discosterà dal solco tracciato: tra un Pohjanpalo e un Lind – giusto per fare due nomi conosciuti – sceglierà sempre il secondo. Ma sceglierà anche un Solbakken, profilo di caratura internazionale "fatto e finito". Il vertice nerazzurro serve a ribadire questi concetti e passare la palla tra i piedi di Pippo Inzaghi, regista da premio Oscar di un gruppo di attori capace di realizzare uno spettacolo sublime e unico artefice del suo immediato destino.

M.A.