GABRIELE MASIERO
Cronaca

"L’importanza della motoria nei pazienti trapiantati"

La sedentarietà è un importante fattore di rischio di mortalità per patologie croniche cardiovascolari, neoplastiche, metaboliche, polmonari, neurologiche, oltre ad...

L’incontro «La medicina dello sport dopo il trapianto» promosso dall’associazione Vite all’auditorium della Cassa edile di Pisa

L’incontro «La medicina dello sport dopo il trapianto» promosso dall’associazione Vite all’auditorium della Cassa edile di Pisa

La sedentarietà è un importante fattore di rischio di mortalità per patologie croniche cardiovascolari, neoplastiche, metaboliche, polmonari, neurologiche, oltre ad avere un impatto negativo sullo stato psicologico degli individui. Il dato è emerso durante l’incontro "La medicina dello sport dopo il trapianto" promosso dall’associazione Vite (Volontariato Italiano Trapiantati Epatici, fegato rene e pancreas) nei giorni scorsi all’auditorium della Cassa edile di Pisa per sottolineare l’importanza dell’attività motoria nei pazienti trapiantati, al quale hanno partecipato la presidente dell’associazione Gloria Chiarini con i consiglieri Stefania Tamberi e Massimo Fabbrini, insieme a un team multidisciplinare di medici ospedalieri e universitari dell’Aoup, del presidente della commissione Albo Medici Chirurghi, Luca Puccetti, fisioterapisti e laureati in Scienze Motorie. Tra gli ospiti anche il sindaco Michele Conti e l’assessora regionale Alessandra Nardini.

"La malattia epatica cronica così come la terapia immunosoppressiva post-trapianto di fegato - hanno spiegato i medici - comportano un aumento del rischio cardiovascolare, della comparsa di malattie su base metabolica e di alterazioni dell’apparato muscolo-scheletrico. In questo contesto l’attività fisica (di varia tipologia), associata a un corretto stato nutrizionale, riduce gli effetti avversi della terapia con immunosoppressori, migliora la funzionalità e il trofismo muscolare, contribuendo a contrastare proprio le comorbilità". Altrettanto efficace, hanno aggiunto i professionisti, "è creare un percorso seguito da un team multidisciplinare per migliorare il recupero post-operatorio del paziente a breve e lungo termine e la prescrizione all’esercizio fisico, accanto alla terapia".