Internet festival e Covid, il punto su scuola, Immuni e il caso dei dati

Vespignani: "Bellissimo mondo tecnologico nei laboratori, ma non è entrato a far parte della risposta epidemiologica: si spediscono ancora i fogli di Excel... "

L'app Immuni

L'app Immuni

Pisa, 10 ottobre 2020 - «Da gennaio fino a oggi questo bellissimo mondo tecnologico che sviluppiamo ogni giorno nei laboratori non è in realtà mai entrato in maniera strutturale nella risposta epidemiologica». Lo ha detto Alessandro Vespignani, epidemiologo computazionale, durante una tavola rotonda all'Internet Festival di Pisa, alla quale era collegato in videoconferenza da Boston e durante la quale si è discusso del tema «Innovare per vivere il futuro».

«Si lavora ancora - ha spiegato Vespignani - spedendo fogli Excel per mail e così capita ciò che è recentemente accaduto in Inghilterra che ci perdiamo per strada circa 12 mila casi di Covid perché erano finite le colonne del foglio Excel. Ci sono state, quindi, operazioni straordinarie dal punto di vista scientifico, come l'app Immuni in Italia, ma in realtà in molte aree sono ancora primitivi, perché non c'è mai stata preparazione».

Infine, rivolgendosi al ministro dell'Innovazione, Paola Pisano, anche lei in video collegamento, Vespignani ha concluso: «Dobbiamo non solo pensare all'emergenza ma anche al futuro e creare sistema di acquisizione e accumulo dei dati, con tutte le assicurazioni per il cittadino, rispettando quindi le dimensioni etiche dei dati, ma rendendoli facilmente disponibili e immediatamente utilizzabili in caso di emergenza».

«L'analisi dei dati serve a ragionare, anche nelle epidemie, sui diversi scenari possibili, ma il lavoro fatto su questi modelli computazionali non è una semplice previsione perché i dati non sono oracoli ma servono alla politica, ai decision maker, di fare le scelte. Purtroppo i media spesso confondono i vari piani», ha detto poi Vespignani.

«Infine - ha concluso - ci sono le predizioni che non possono andare oltre le 2, 3, 4 settimane perché devono tenere conto del sistema dei comportamenti individuali e collettivi e degli effetti delle decisioni prese. Purtroppo in Europa non si fa ciò che invece è già diventato routine in Usa: una costante verifica dei dati di queste condizioni creando un'infrastruttura per quella che si chiama la scienza delle epidemie emergenziali».

La app Immuni. Pisano: "Ne siamo fieri"

"Della app Immuni siamo fieri perché dietro alla tecnologia c'è un impianto organizzativo che mette insieme pubblico e privato e una multidisciplinarietà di esperti che ha permesso di ottenere questo risultato. Immuni ha dietro di sé una riorganizzazione della pubblica amministrazione". Lo ha detto il ministro dell'Innovazione, Paola Pisano, parlando in videoconferenza a una tavola rotonda dell'Internet Festival di Pisa. "Per la trasformazione digitale - ha aggiunto - serve un supporto economico, e speriamo che ce lo dia il Recovery fund, ma non bastano i soldi per far funzionare un processo digitale. Servono persone preparate, una cultura di lavorare per il proprio Paese e saper guardare al medio termine: ovvero uno sguardo tipico dei giovani. E quindi non trovo retorico dire che l'Italia ha bisogno di giovani menti preparate, ma anche di persone che sappiano accoglierle grazie alla loro esperienza. Ricordiamoci che ogni volta che muoviamo un passo per avere efficacia deve essere in armonia con quelli che si muovono negli altri Paesi che fanno parte della grande famiglia europea".

Scuola e digitale

«All'interno della scuola ci deve essere spazio per la tecnologia e la digitalizzazione altrimenti non andremo avanti e serve una consapevolezza di questa necessità anche nella popolazione», ha detto poi il ministro dell'Innovazione tecnologica e della digitalizzazione, Paola Pisano, intervenendo in video collegamento alll'Internet Festival di Pisa. Parlando poi dell'importanza dell'informatica computazionale Pisano ha aggiunto: «Si parla tanto di dilettantismo della politica ma vedo anche tanto dilettantismo nella tecnologia. E' inutile parlare di intelligenza artificiale se non abbiamo i dati per svilupparla»

Nell’ambito dello stesso panel, intitolato “Innovare per vivere il futuro”, sono intervenuti Fosca Giannotti, pioniera del Data mining, Paolo De Rosa, Chief technology officer del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dino Pedreschi, direttore del Data Science PhD alla Scuola Normale Superiore in Pisa.