Il primo anno in C con Corrado i giovani e le speranze disattese

Il Pisa conclude una deludente stagione in Serie B, ricordando l'importanza di una solida strategia sportiva e di un rapporto positivo con la tifoseria per ottenere successi.

Il primo anno in C con Corrado i giovani e le speranze disattese

Il primo anno in C con Corrado i giovani e le speranze disattese

Grandi aspettative, investimenti e tante illusioni scoppiate come bolle di sapone. La stagione che tra poche ore – con il "rompete le righe" finale della società – volgerà al termine non finirà negli annali sotto alla voce "Da ricordare". Con molta più probabilità verrà archiviata tra quelle utili per trarre insegnamenti per l’allestimento dello staff tecnico al quale affidare il progetto sportivo. Per molti aspetti il quinto campionato consecutivo in Serie B ricorda il primo anno di C vissuto sotto la presidenza di Giuseppe Corrado: nel 2017-18, reduce dalla retrocessione, l’ambiente sognava un’immediata risalita. Giovanni Corrado e Raffaele Ferrara scelsero Carmine Gautieri per la panchina, affidando alla sua voglia di rivincita un gruppo infarcito di profili pesanti (Negro, Eusepi, Gucher, De Vitis, Masucci, Ingrosso, Mannini, Lisuzzo) e giovani di ottime speranze (Birindelli, Filippini, Cuppone, Izzillo). Il progetto sportivo purtroppo non prese lo slancio durante l’allestimento della rosa e, complice un feeling mai nato tra la tifoseria e i tecnici che succedettero a Gautieri, il Pisa finì per recitare il ruolo di comprimario, osservando da lontano il duello per la vetta tra Livorno e Siena. Un percorso simile a quello concluso con la sconfitta di Ascoli a inizio mese, con un tecnico che – nonostante alcuni concetti tattici stuzzicanti – non è riuscito a fare breccia nei cuori dei tifosi nerazzurri e un gruppo di calciatori che si è dimostrato abile nell’applicazione del teorema del "vorrei ma non posso". Ogni volta che sembrava poter spiccare definitivamente il volo, lo Sporting Club è rimasto vittima delle sue stesse fragilità, come accadde sei anni fa. Dopo Gautieri, alla guida della squadra vennero messi Michele Pazienza e Mario Petrone: il terzo posto finale e l’estromissione al primo turno nazionale dai playoff promozione certificarono il fallimento sportivo di quell’annata. Ma in quello scorcio di fine primavera e inizio estate la società seppe fare mea culpa e apportare i correttivi per costruire i successi raccolti 12 mesi dopo: dalla delusione dell’annata 2017-18 infatti nacquero le idee di ingaggiare Luca D’Angelo per la panchina e Roberto Gemmi per il ruolo di ds.

M.A.