
La Giunta comunale nella seduta di oggi potrebbe approvare la delibera per intitolare "l’area verde tra via Canavari e Via delle Trincere a Raffaello Menasci, docente ebreo livornese dell’università di Pisa espulso in seguito alla promulgazione delle leggi razziali e arrestato a Roma dai nazisti durante la retata al ghetto del 16 ottobre 1943 e poi deportato nel campo di sterminio ad Auschwitz due giorni dopo. Menasci morì a Varsavia il 29 febbraio 1944. L’area in questione si trova davanti a via D’Achiardi e la decisione dell’amministrazione recepisce una proposta del capogruppo di Forza Italia, Riccardo Buscemi, approvata dal consiglio comunale in occasione della bocciatura della mozione di iniziativa popolare, illustrata in aula dal professor Michele Emdin, che chiedeva la revoca dell’intitolazione della strada all’ex podestà e rettore pisano (che applicò le leggi fasciste). Scelta che fa infuriare Ciccio Auletta capogruppo di Diritti in comune. "Inqualificabile modalità di ‘pacificazione’ fra le parti – dice – , che sembra lasciar trasparire una volontà di accontentare tutti in un equilibrismo ultramoderato che sceglie di proposito di non prendere posizione, una narrazione implicita che di fatto porta ad alleggerire le responsabilità criminali di D’Achiardi e del fascismo, mettendolo sullo stesso piano di Menasci, come se le due figure avessero pari dignità e peso di fronte alla storia. L’operazione della Giunta è lasciare l’attuale denominazione della via all’ex podestà e rettore fascista e dedicare a Menasci il piccolo parco di fronte: vittima e carnefice l’uno di fronte all’altro, in una equiparazione sfrontata: al docente livornese deve subentrare a via D’Achiardi, dopo un percorso pubblico e condiviso, e solo allora potremo dire di aver trovato un giusto modo per commemorare quest’uomo che ha perso la vita in un campo di concentramento".